Tutti vogliono ottenere di più con meno. Questo è vero quando si tratta di generi alimentari, giochi e certamente quando si acquista un nuovo computer o un laptop. I notebook possono essere estremamente costosi, motivo per cui sono tra i prodotti tecnologici dove la maggior parte delle persone è sempre in cerca dell’affare giusto. Per questo motivo spesso si viene tentati di acquistare un laptop economico sperando di risparmiare un po’ di soldi, ma c’è il rischio di scontrarsi con una qualità generale non proprio di alto livello, che potrebbe causare problemi in futuro.
L’invasione cinese
Al fianco dei più grandi brand nel mercato del laptop, da HP passando per Lenovo, senza dimenticare Asus, MSI e via dicendo, si sono affacciati anche sul mercato europeo tanti marchi cinesi ai più sconosciuti. Un classico esempio è il Jumper ezbook 3 Pro, un laptop dal costo sotto i 200 euro. Subito, infatti, si viene attratti da prezzi estremamente bassi rispetti ai laptop dei più blasonati produttori, e tutti, chi prima chi dopo, ha valutato l’acquisto di un notebook “made in China”. Il dilemma però è sempre lo stesso: faccio un buon acquisto o butto i soldi?
Costi bassi: i motivi
Diciamo subito che a livello di componenti interni, i laptop di brand cinesi utilizzano nella stragrande maggioranza dei casi gli stessi che installano i produttori più famosi sui loro notebook. Infatti troveremo CPU AMD e Intel, dischi SSD, RAM di marca, e pannelli che spesso sono gli stessi che si trovano in notebook di marca. Ma allora cosa consente ai produttori cinesi di tenere i prezzi così bassi? Innanzitutto il costo della manodopera: è risaputo come un operaio cinese non abbia lo stesso stipendio di uno europeo o americano. Tenendo conto di questo, produrre un notebook all’azienda cinese costa già meno.
Spesso inoltre, i notebook cinese, a parità di componenti, per tenere il prezzo ancora più basso scendono a compromessi con alcuni componenti prodotti in loco, che non sempre sprizzano qualità da tutti i pori. Un esempio sono le tastiere, e non è improbabile tra le recensioni di chi ha acquistato un laptop cinese trovare giudizi negativi per questo componente, soprattutto dopo qualche mese di utilizzo. Tastiera traballante, lettere che spariscono dai tasti sono i problemi maggiori che si possono avere.
Stesso discorso può valere per lo chassis. Anche in questo caso vengono utilizzati prodotti “made in China”, magari molto belli esteticamente ma che con l’andare del tempo (anche breve) subiscono l’usura in maniera allarmante. Detto questo è chiaro che questa regola non vale per tutti i produttori cinesi. Molti si sono resi conto che nell’era di Internet, tirare troppo i cordoni della borsa per inserire alcuni componenti di infima qualità, equivale a recensioni negative che si ripercuotono sulle vendite, soprattutto se questi hanno l’intenzione di aprirsi al mercato europeo e nordamericano.
Le configurazioni
Non sono pochi i brand cinesi che per limare il prezzo d’acquisto dei propri notebook “giocano” con le configurazioni, un aspetto che un utente poco tecnico non riesce a valutare appieno, trovandosi poi un laptop che a livello di prestazioni risulta deludente. Si possono trovare laptop con super CPU e magari un disco fisso da soli 64 GB che, con il sistema operativo installato, lascia spazio solo per salvare le foto dell’ultima vacanza.
Al tempo stesso ci sono configurazioni con due dischi e magari una CPU prodotta dieci anni fa, oppure una dotazione di RAM di soli 2 GB. Il consiglio quindi, se non si è troppo pratici con le configurazioni, è quello di farsi aiutare da un amico, o al limite avere cura di leggere le recensioni degli utenti che sono sempre un buon metodo per valutare un acquisto.
La garanzia
Altro problema non da poco quando si acquista un notebook in arrivo dalla Cina è la garanzia sul prodotto in caso di malfunzionamento. Sono all’ordine del giorno utenti che si lamentano perché non hanno ricevuto assistenza per il proprio laptop che presenta difetti. Per questo motivo, è consigliabile spendere qualche minuto facendo ricerche su Internet per verificare se il produttore cinese disponga di un centro assistenza in Italia, o comunque abbia almeno un ufficio di rappresentanza.
Molti brand orientali, che hanno capito che questo problema dell’assistenza in loco sta frenando le spedizioni al di fuori della Cina, hanno provveduto a stringere partnership con centri di assistenza nei vari Paesi dove vendono i loro prodotti, se non addirittura aprire filiali. Se il produttore del notebook su cui si sono posati gli occhi ha quindi un centro di assistenza o un ufficio in Italia, è già un buon motivo per prendere in considerazione l’acquisto, valutando ovviamente anche tutti gli altri fattori sopra descritti.laptop