Fibrillazioni e spari nel Parco Conocal di Ponticelli: il bunker del clan D’Amico decapitato dalle pesanti condanne inflitte a boss e gregari per un totale di oltre 5 secoli di carcere, torna nell’occhio del ciclone facendo registrare due raid a colpi d’arma da fuoco in meno di 24 ore.
Il primo episodio si è verificato intorno alle 18 di sabato 25 luglio: un 22enne è giunto al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania con una ferita d’arma da fuoco al polpaccio destro. Agli agenti del locale commissariato, il giovane ha riferito di essere stato gambizzato da ignoti che lo avevano affiancato per sottrargli la moto e che avrebbero sparato in reazione al diniego del 22enne di consegnargli il mezzo. Una versione al vaglio degli inquirenti che dovranno far luce su un altro episodio avvolto nel mistero, avvenuto durante la serata di domenica 26 luglio, ancora una volta nel Rione Conocal, lungo via Al chiaro di Luna, la strada che un tempo fu il fortino dei fratelli “Fraulella”.
Intorno alle 22.30, i residenti in zona hanno allertato le forze dell’ordine perchè allarmati dagli spari e dalle urla udite in strada. Gli agenti della squadra mobile, giunti sul posto, hanno rilevato un unico bossolo calibro 45.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, una possibile “stesa” o un colpo esploso contro un bersaglio: unico dato pressochè certo è la matrice intimidatoria di quel colpo d’arma da fuoco solitario che torna a collocare il Rione Conocal di Ponticelli tra le zone calde di Napoli est, non solo per le temperature proibitive, ma anche per le fibrillazioni che si sono registrate negli ultimi tempi, dopo un periodo di calma piatta, consequenziale al maxi-blitz che nell’estate del 2016 decapitò il clan D’Amico.