Quando si parla della cannabis a seguito dei continui dissidi tra la legge e i suoi sostenitori, molti pensano che la pianta sia soltanto in grado di rilasciare una sostanza ricreativa (una droga), sottovalutando invece quelle che sono le sue notevoli proprietà dal punto di vista medico.
A tale proposito, ecco un post che spiega in modo dettagliato qual è la differenza tra la cannabis medica e quella ricreativa.
Qual è la differenza tra la marijuana medica e quella ricreativa?
Quando le persone si pongono la domanda in merito alla differenza che esiste tra la cannabis medica e quella ricreativa, la risposta è breve e si riduce a ciò per cui viene utilizzato il prodotto e alle leggi dello stato in cui viene coltivata.
Premesso ciò, è importante sottolineare che tutte le parti di qualsiasi pianta del genere cannabis, anche in crescita così come i suoi semi, la resina estratta da qualsiasi parte di essa e ogni composto, derivato, miscela o preparazione e a basso contenuto di THC.
Tuttavia, la cannabis è considerata “medica” solo se viene prescritta a un paziente riconosciuto come tale dallo stato e da un centro di trattamento noto anche come dispensario di marijuana medica. queste strutture
Come viene usata la cannabis medica?
Quando si parla di cannabis medica è importante sapere che l’utilizzo può avvenire soltanto attraverso determinate modalità, tra cui sottoforma di olio, creme, spray, supposte, cerotti, tinture e con l’uso di vaporizzatori siano essi quelli per l’assunzione via orale che da tavolo.
Il segreto sta nelle dosi
Uno dei segreti della cannabis medica, a differenza di quella creativa, è ovviamente nelle dosi in cui il prodotto viene consumato. Parliamo di dosi molto ridotte che non comparano in alcun modo quella a uso ricreazionale, usando piccole dosi di consumo che apportano solamente beneficio al consumatore. Questo consumo può avvenire in alcuni modi ma, normalmente, è il più sicuro e quello consigliato dai professionisti del settore.
In cosa differisce la cannabis ricreativa da quella medica?
La cannabis ricreativa è considerata come una qualsiasi forma di marijuana e senza giustificazione medica. Questo tipo di prodotto è tradizionalmente associato con ceppi aventi un alto contenuto di tetrahydrocannabinol (THC).
Premesso ciò, va altresì aggiunto che sebbene i prodotti utilizzati dai consumatori di cannabis ricreativa e dai pazienti di quella medica derivino dalle stesse specie vegetali, sono generalmente utilizzati per scopi diversi (ad esempio, per aumentare o alterare il proprio stato di essere per la prima e per la riduzione di sintomi nel caso della seconda.
Di conseguenza, le persone che fanno ricorso alla cannabis ricreativa e medica, cercano spesso diversi prodotti di marijuana con varie composizioni costituenti in base all’effetto desiderato.
I consumatori di cannabis ricreativa optano ovviamente per quella maggiormente ricca di THC, che è poi il principale componente psicoattivo della pianta.
I diversi effetti delle due tipologie di cannabis
Sebbene derivino dalla stessa pianta, la cannabis medica e quella definita ricreativa, spesso producono effetti diversi a causa del tipo di prodotti fabbricati e venduti.
Quella autorizzata dai dispensari medici è in genere molto più ricca di cannabidiolo (CBD) che non suscita gli effetti psicoattivi associati invece al THC.
A margine si può dunque asserire che prima di giudicare la cannabis e i suoi estratti è fondamentale conoscere a fondo la pianta (Cannabis Sativa) e poi tirare le dovute somme e magari lasciando da parte ogni pregiudizio di carattere etico e morale.