Sono molte le cose che si dicono sulla canapa e altrettanta la confusione sull’argomento. Oggi esistono rivenditori di prodotti a base di canapa che agiscono in assoluta legalità, con un totale rispetto della normativa italiana ed europea al riguardo.
La pianta di cannabis è stata coltivata fin dall’antichità per via delle sue caratteristiche plurivalenti. Lavorata principalmente a scopo tessile e alimentare, veniva anche applicata per medicazioni e usata come unguento per la cura del corpo femminile.
Oggi il mercato della cannabis light è sicuramente in crescita e i suoi estratti, come l’olio CBD, vengono usati in molteplici modi. Nonostante questo, sono ancora molte le persone che guardano con sospetto al commercio del prodotto.
Purtroppo, a causa della presenza di THC, che è riconosciuta come sostanza che possiede proprietà psicotrope, la pianta di cannabis è stata utilizzata, e di conseguenza etichettata, come sostanza stupefacente. Lo spauracchio della droga ha portato i governi a emarginare le coltivazioni di cannabis per lungo tempo.
Negli ultimi anni parte della comunità scientifica mondiale, impegnata nella ricerca di nuove fonti di energia ecologiche, ha potuto rivalutare le proprietà della cannabinacea.
Oggi alla canapa è riconosciuta la capacità produrre una grande varietà di fonti di energia rinnovabile da biomassa come pellet, combustibili liquidi e gas, riducendo significativamente il consumo globale di combustibili fossili e l’uso di energia nucleare.
Anche in ambito medico le ricerche hanno preso in considerazione la commistione di sostanze di origine naturale, come la cannabis, con i trattamenti farmacologici. In quest’ottica, gli estratti della cannabis si sono dimostrati non solo potenzialmente utili ma effettivamente efficaci nella cura di alcune patologie.
Di fronte alla rivalutazione della pianta di cannabis, gli stessi governi hanno iniziato a riconsiderarne l’utilizzo, concedendo la coltivazione di specie ricche di cannabidiolo e povere di delta-9-tetraidrocannabinolo, in quanto sostanza psicoattiva.
CBD: cos’è e come agisce
Dalla pianta di cannabis è possibile estrarre una particolare sostanza: il cannabidiolo, meglio conosciuto come CBD. Questo è uno tra i molti cannabinoidi presenti, in quantità variabile, nella pianta.
I cannabinoidi sono sostanze chimiche di origine naturale rientranti nella categoria dei terpenofenoli, ovvero quelle molecole volatili, presenti in tutta la flora, che conferiscono alla pianta un determinato odore e sapore.
Inoltre tali sostanze hanno la capacità di interagire con alcuni recettori del cervello umano, precisamente posizionati a livello encefalico. Tra queste, le più studiate sono CBD (cannabidiolo) e THC (delta-9-tetraidrocannabinolo).
Gli effetti che le due sostanze hanno sull’organismo sono molto differenti. Partendo dal presupposto che interagiscono con recettori dissimili, il CBD non rientra nei cannabinoidi con proprietà psicoattive e, a differenza del THC, non va ad alterare le capacità psicofisiche della persona.
Per tale motivo il THC è considerato uno stupefacente, in grado di modificare lo stato umorale e fisico del soggetto che lo assume. Viceversa, non sono stati riscontrati effetti simili nel caso di assunzione di CBD, che anzi si è dimostrato un coadiuvante dei processi antinfiammatori, antidolorifici e distensivi messi in atto dal corpo umano nei momenti di necessità.
Negli ultimi anni sono aumentate le ricerche sulle proprietà benefiche del cannabidiolo. L’obiettivo sembra proprio quello di confermare a livello formale tali proprietà in maniera da poterle sfruttare in campo medico e farmaceutico.
Gli estratti del cannabinoide sono attualmente usati per alleviare alcuni fastidi con buoni risultati e pertanto non sorprende il particolare successo anche dell’olio al CBD.
Molti utenti del web sono incuriositi dalle proprietà benefiche attribuitegli, ma in pochi ne conoscono le reali potenzialità. In ogni caso, è sempre buona norma raccogliere informazioni sui prodotti a base di CBD acquistati da fonti attendibili e confrontarsi con il proprio medico di riferimento, quale che sia la sostanza da assumere (farmacologica, omeopatica, erboristica e via dicendo).
I benefici dell’olio al CBD e le ricerche in campo medico
Come accennato agli inizi dell’articolo, c’è una ancora dello scetticismo riguardo ai prodotti ricavati dalla cannabis, questo a causa dell’uso ricreativo che è stato fatto dei derivati contenenti un’alta percentuale di THC. Al contempo, però, inizia ad esserci una crescente consapevolezza dei possibili benefici legati al CBD.
A quest’ultimo riguardo, si può fare riferimento al portale Healthline, il sito americano dedito alla circolazione delle notizie più attuali in campo medico-scientifico, sul quale è stato pubblicato un articolo che riporta i risultati di alcune ricerche sulle proprietà terapeutiche dell’olio CBD e di altri composti al cannabidiolo.
Il team di Healthline assicura che i contenuti, i prodotti e i servizi offerti rispettino i più elevati standard di integrità medica e ogni articolo è revisionato da uno specialista sanitario.
Tra i benefici legati alla somministrazione di CBD sono elencati:
- Sollievo dell’ansia;
- Effetti antispasmodici utili per contrastare gli attacchi epilettici;
- Proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche;
- Coadiuvante nelle terapie per la cura di malattie neurodegenerative.
Gli effetti dell’olio CBD sui recettori del cervello sembrano dunque aiutare la medicina contemporanea nella cura di alcuni tra i più diffusi disturbi del sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Ovviamente sono auspicabili e necessarie ulteriori indagini cliniche, che permettano di valutare in toto le proprietà benefiche della cannabis e dei suoi componenti.