Un bambino ucciso dalla povertà: questo il triste destino di Karim, un bambino di 10 anni rimasto schiacciato da un cassonetto di abiti usati, mentre tentava probabilmente di reperire qualche indumento e per questo si era arrampicato fino all’apertura del cassonetto giallo per la raccolta di vestiti usati della Caritas.
Si chiamava Karim Bamba ed aveva 10 anni.
Dalla ricostruzione dei fatti emerge che il piccolo ha raggiunto, scalzo, il cassonetto che si trova in via Monte Grappa, il tratto urbano dell’ex statale 525 Bergamo-Milano, una strada non certo periferica. Tuttavia nessuno ha assistito al dramma: soltanto una donna a un certo punto ha notato le gambe immobili del bambino. “Una scena orribile”, ha raccontato la donna, scossa, ai carabinieri. Immediato l’allarme al 112: sul posto sono arrivate un’ambulanza e un’automedica del 118 per liberare il piccolo Karim dal cassonetto. Per estrarlo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco. Il bambino è morto in serata, al Pronto soccorso pediatrico, nonostante i medici abbiano fatto di tutto per cercare di salvarlo.
Una tragedia che ha scosso la comunità di Boltiere che conta poco più di seimila abitanti nella Bassa bergamasca e che nasconderebbe una situazione di estrema povertà: la famiglia di Karim da anni è seguita dai Servizi sociali del Comune. Papà di origine ivoriana, mamma nativa di Palermo, la coppia ha altri cinque figli di 11, 7, 4 e 2 anni e vive in un bilocale al piano terra di un condominio alle spalle del municipio. L’entrata dell’appartamento è quasi ostruita da vecchi televisori sfondati, da borse piene di cianfrusaglie, carcasse di biciclette.
La situazione della famiglia di Karim era nota all’amministrazione e i servizi sociali più volte si erano attivati per intervenire a tutela di quei bambini, spesso avvistati dai vicini a girovagare da soli per strada.