Dipende tutto dal primo bilancio che sarà tracciato il 15 maggio. Se i dati del monitoraggio disposto dal ministro della Salute Roberto Speranza saranno positivi, a partire dal 1 giugno 2020, potrebbe essere consentito passare da una regione all’altra. La decisione finale spetterà ai governatori che potranno comunque imporre obblighi per l’accesso, primi tra tutti i test sierologici effettuati nella settimana precedente.
Con il via libera sarà consentito trasferirsi nelle seconde case, dunque andare in un luogo diverso dalla residenza pur non avendo esigenze di «lavoro, salute, urgenza» come invece è previsto adesso. Ma per ottenerlo ogni Regione dovrà rispettare i parametri indicati proprio nel decreto sulla “ fase 2” firmato dal ministro Speranza il 3 maggio e che è stato subito diffuso proprio per la raccolta dei dati.
Nel provvedimento sono indicati i valori di allerta che devono portare ad una valutazione del rischio congiuntamente nazionale e delle Regioni interessate, per decidere se le condizioni siano tali da richiedere una revisione delle misure adottate o da adottare ed eventualmente anche della fase di gestione dell’epidemia.
Sono 21 indicatori che devono soddisfare tre requisiti: 1. capacità di monitoraggio 2. capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti 3. risultati relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari.
Capacità di monitoraggio
1. Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo. 2. Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla Terapia intensiva TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo. 3. con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in TI/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo. 4. Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo. 5. Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale). 6. Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale).
Capacità di accertamento diagnostico e gestione dei contatti
1. Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese. 2. Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi. 3. Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale). 4. Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracing. 5. Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento. 6 . Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
Stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari
1. Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni. 2. Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione). 3. Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID- net per settimana (opzionale). 4. Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno. 5. Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito). 6. Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note. 7. Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale). 8. Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19. 9. Tasso di occupazione de i posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.