La giornata odierna è iniziata nel segno di una brutta notizia per gli abitanti di Ponticelli: la morte di un abitante del quartiere.
Si tratta di un uomo molto conosciuto, perchè lavorava come bidello in una delle scuole del quartiere. Ben voluto e stimato da tanti ponticellesi, l’uomo sarebbe deceduto dopo aver contratto il coronavirus.
Una notizia che ha addolorato e commosso amici e conoscenti dell’uomo. Decine i messaggi di cordoglio sui social, rivolti all’ennesima vittima del covid-19.
Nei giorni scorsi, anche altri due parenti dell’uomo erano deceduti, anche se le cause della morte non sono state rese note, quindi non è accertato che possa trattarsi di altri due casi di coronavirus.
La morte del bidello, tuttavia, conferma che il pericolo di contagio è tutt’altro che distante dal contesto in cui viviamo.
Una morte che lascia comprendere quanto sia facile contrarre il virus e, al contempo, quanto sia importante rispettare le disposizioni del governo: restare a casa e uscire solo se è strettamente necessario.
Tanti cittadini hanno rilanciato l’invito a restare a casa, appena hanno appreso la notizia della morte di Alfonso, l’ennesima vita stroncata dal coronavirus.
Un appello al ripristino del buon senso necessario, in virtù dei numerosi assembramenti che tanti cittadini del quartiere continuano a denunciare lungo le strade di Ponticelli.
Durante la mattinata odierna, lunedì 6 marzo, diversi cittadini, soprattutto nella zona del centro storico e sul corso Ponticelli, hanno segnalato la presenza di numerose persone in strada.
Sono ancora troppi i cittadini che stanno prendendo sotto gamba la situazione, non tenendo conto della gravità dell’emergenza in atto e che con la loro condotta rischiano di mettere in pericolo anche quei cittadini che, invece, stanno osservando la quarantena, lasciando le proprie abitazioni solo per andare a fare la spesa o per motivi strettamente necessari.
I cittadini di Ponticelli lamentano l’assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine che rafforzano il senso d’impunità in coloro che stanno trascorrendo intere giornate in strada, malgrado i divieti notoriamente imposti dal governo nazionale e regionale.
Troppo facile per i trasgressori delle normative anti-contagio dileguarsi alla vista di una pattuglia delle forze dell’ordine e, in altri casi ancora, gli assembramenti si registrano in cantine, circoli ricreativi, garage, dove dozzine di persone si ritrovano per giocare a carte o a biliardo e per svolgere altre attività di svago collettive.
Inoltre, anche durante la giornata di ieri, domenica 5 aprile, giornata in cui si celebrava la domenica delle Palme, tanti cittadini hanno denunciato “Pranzi collettivi” in diversi rioni di edilizia popolare del quartiere: diversa famiglie si sarebbero riunite in spazi all’aperto, dando luogo a vere e proprie tavolate di gruppo.
Gli abitanti del quartiere intenzionati a denunciare i trasgressori delle normative anti-contagio, inoltre, lamentano enormi difficoltà nel mettersi in contatto telefonicamente con le forze dell’ordine che operano sul territorio.