Non si è fatta attendere la replica del premier Conte all’emergenza alimentare che si è tradotta in diversi episodi di cronaca in molte città italiane: «Con tutti i ministri e le nostre strutture abbiamo lavorato per varare un provvedimento di urgenza – ha detto Conte nel corso della conferenza stampa di sabato 28 marzo – coinvolgiamo i comuni e i sindaci». Conte ha annunciato di aver firmato un Dpcm per girare la somma di 4,3 miliardi ai Comuni, anticipando risorse del fondo di solidarietà dei Comuni. «I sindaci – ha detto il Presidente del Consiglio – potranno erogare già dalla prossima settimana buoni spesa per i cittadini più bisognosi. Con ordinanza delle protezione civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni con il vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari».
L’obiettivo è dare una tantum tra i 300 e i 400 euro.
«Vogliamo dare una risposta concreta e immediata – ha aggiunto il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri – per evitare che nessuno sia lasciato da solo». Gualtieri ha anche aggiunto che il Governo sta lavorando per rafforzare la misura di 600 euro per sostenere il reddito dei lavoratori autonomi.
«Stiamo lavorando per rendere fruibile il prima possibile» gli indennizzi e «dal 1° aprile con un click si potrà fare domanda e saranno erogati i 600 euro, che vogliamo rafforzare e allargare. Non è tanto il momento di riformare strumenti ordinari ma di far fronte a una situazione straordinaria». Gualtieri in conferenza ha risposto a una domanda sull’ipotesi di reddito di emergenza. Il bonus sarà reso «più rapido, più efficace e più universale per chi non usufruisce di una fonte di reddito».
«Le risorse stanziate dal provvedimento – ha detto poi il presidente dell’Anci, Antonio Decaro – verranno distribuite in base alla popolazione e all’indice di povertà».
Conte ha chiarito che se la sospensione delle attività didattiche scolastiche proseguirà oltre il 3 aprile, per le attività produttive non necessarie «non sappiamo ancora, valuteremo da settimana prossima». «Lo ha detto Azzolina e confermo anche io che la sospensione delle attività didattiche proseguirà ragionevolmente: non c’è una prospettiva di tornare dopo il 3 aprile alle attività didattiche ordinarie – ha concluso Conte -. Quanto alla sospensione delle attività produttive non essenziali non sappiamo ancora, è ancora troppo presto. Dall’inizio della settimana inizieremo a lavorarci: il governo ha adottato questa misura con il massimo senso della responsabilità».