Nelle stesse ore in cui il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato che dalla protezione civile sono arrivate 33.000 mascherine FFP2 e 2.729 mascherine FFP3, alla nostra redazione è arrivata un’altra testimonianza diretta da parte di chi questa guerra sfiancante contro un nemico invisibile la sta combattendo sul campo.
A parlare è un’infermiera del reparto di rianimazione dell’Ospedale Del Mare di Ponticelli:
“Mi occupo da giorni di pazienti “sospetti covid”, solo perchè in attesa di tamponi che non arrivano, ma radiologicamente e con quadro clinico da Sars-cov-2 . Siamo circa una ventina di infermieri più esperiti affiancati da 38 neoassunti alla prima esperienza. Ci alterniamo con loro nel seguire i pazienti di rianimazione “non infetta” per formarli e in più – solo
noi infermieri più anziani – ci facciamo carico di turni dalle 4/6 ore in rianimazione covid. L’azienda ci fornisce mascherine ffp2 solo per stare a contatto con i pazienti di questo reparto, dove un minimo errore o incidente – come il distacco di un tubo di ventilazione – potrebbe causarci problemi, così com’è successo a me, ma non sono stati presi provvedimenti. Solo il medico che intuba ha una mascherina ffp3, seppure la gestione successiva sia affidata a noi infermieri senza una protezione efficace.
L’azienda ci fornisce solo camici di sala operatoria che non sono sufficienti a proteggerci da rischio biologico e noi ci siamo autotassati per comprare tute, mascherine ed altro … siamo ormai al di sopra dei 1000 euro di spesa. È difficile tutta questa situazione, ci sentiamo soldati in trincea senza nessuna protezione, spesso siamo costretti a lavorare a
mani nude, mentre i nostri dirigenti vanno in giro con mascherine ffp3. Non siamo eroi, facciamo solo il nostro lavoro ed i 100 euro in più in busta paga che ci ha dato lo Stato li vorremmo restituire, perché ci sembrano solo una presa in giro. Siamo tutti giovanissimi e sembriamo mandati al massacro rispetto ad altre strutture …. andiamo avanti per il nostro buon senso e il nostro spirito di unione continua a darci la forza.
La nostra azienda sta costruendo al di fuori del nostro ospedale altri 72 posti di rianimazione, ma chi ci andrà a lavorare? Noi siamo 20 e non si nasce infermiere di rianimazione, non puoi improvvisarti … e per quanto cerchiamo di formare i nuovi, non riusciremo a farlo in tempo.
Come faremo? E se le ffp2 non bastano a proteggerci e ci ammaleremo??? Come faremo? Aiutateci … perché noi vogliamo aiutarvi, ma devono metterci nella condizione di farlo.
Grazie da un umile infermiera/soldato/carne da macello.”