• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
sabato, 31 Maggio, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Il pentito Peppe Sarno, ex boss del clan di Ponticelli, racconta come sono nate “le stese”

Luciana Esposito di Luciana Esposito
12 Gennaio, 2024
in Cronaca, In evidenza
0
Il pentito Peppe Sarno, ex boss del clan di Ponticelli, racconta come sono nate “le stese”
Share on FacebookShare on Twitter

4029618_0917_bosspentito Nell’immaginario collettivo le “stese” sono uno dei tratti distintivi più eclatanti della “nuova camorra”, quella interpretata da giovani con barbe lunghe e il corpo gremito di tatuaggi, che amano esibire le pistole sui social network e che attraverso il linguaggio digitale, si divertono a divulgare messaggi che inneggiano all’omertà, alla fedeltà e all’onore, da sempre i punti cardine sui quali si arpiona il codice d’onore della camorra.

ADVERTISEMENT

A sbugiardare questa teoria è Giuseppe Sarno detto “o’ mussillo”, ex boss del clan Sarno di Ponticelli, oggi collaboratore di giustizia. Finito nei guai per le dirette su facebook in compagnia di sua cognata Patrizia Ippolito, detta ‘a patana, moglie di Vincenzo Sarno, violando così le limitazioni imposte dal programma di protezione, l’ex numero uno della cosca di Napoli est è ritenuto dagli inquirenti un collaboratore di giustizia attendibile, in virtù dei riscontri emersi dalle indagini, in relazioni alle dichiarazioni da lui rese.

Un contributo indispensabile, quello fornito dai fratelli Sarno che hanno scelto di pentirsi, per ricostruire decenni di intrecci camorristici che, in particolare negli anni ’80 e ’90, dall’ombra del Vesuvio si sono avvicendati fino al cuore di Napoli.

In particolare, in un verbale risalente al 2009, ‘o mussillo aveva parlato delle “stese”, asserendo che quell’azione eclatante era uno dei leitmotiv della “politica del terrore” adottata dai fratelli Sarno per imporre la propria egemonia, intimando al contempo, agli affiliati e ai rivali, di guardarsi bene dal pestare i piedi alla cosca del Rione De Gasperi di Ponticelli.

La “stesa” altro non è che una raffica di colpi di pistola sparati verso l’abitazione di un “obiettivo sensibile”, nel caso in cui la minaccia sia rivolta ad una persona precisa, in genere un affiliato ad un clan rivale o un interno al clan, reo di aver compiuto qualche sgarro, mentre se lo scopo dell’azione criminale è quello di rimarcare l’egemonia del clan sul territorio, i colmi di pistola vengono esplosi verso il cielo, lungo una strada che ricopre un significato particolare sotto il profilo camorristico, perchè ospita una piazza di spaccio redditizia o appetibile oppure il quartier generale del clan o la casa del boss. Inoltre, talvolta, la “stesa” può essere compiuta nella zona di competenza di un clan rivale, in segno di sfida o di avvertimento oppure sotto forma di monito o di vendetta per un affronto subito, come a voler preannunciare il sopraggiungere di un’azione criminale ben più seria.

Più di 10 anni fa, Giuseppe Sarno spiegava che “ogni azione armata che era necessario portare, anche a solo scopo dimostrativo, in tutti i quartieri di Napoli, veniva dettagliatamente organizzata da tutti i capo clan e da mio fratello Vincenzo. Ognuno metteva a disposizione i propri uomini i quali, a bordo di decine di motociclette scorrazzavano armati per i vicoli della città, incutendo terrore e paura.” Quei camorristi, in sella a fragorose motociclette e con la pistola ben in vista, erano i sex symbol che facevano sognare le ragazze dei rioni e dei quartieri, disposte a tutto per tuffarsi tra le loro braccia. Vissuti e percepiti come degli eroi irraggiungibili, per le ragazze dei rioni popolari e dei quartieri in cui la camorra è fede, al pari della religione, accaparrarsi un flirt con una recluta dell’esercito della malavita, rappresentava quel genere di trofeo al quale ambire per tentare di scippare alla sorte un pass per una vita migliore, priva di stenti e disagi economici, oltre che per bardarsi il petto con il vanto di quella tanto ambita conquista. La cronaca contemporanea, invece, narra che ciò che resta oggi di quelle scappatelle sono figli mai riconosciuti da quei padri.

“Non si creda che quelle sono azioni improvvise ed estemporanee; – si legge ancora nella deposizione resa da Giuseppe Sarno – si tratta di azioni organizzate a tavolino, dove ognuno metteva a disposizione propri uomini per dimostrare la grande alleanza che si era creata.”

La “grande alleanza” alla quale fa riferimento Giuseppe Sarno è quella che verso la fine degli anni ’80, portò il sodalizio di Ponticelli ad unirsi in affari con i Mazzarella di San Giovanni a Teduccio e i Misso del Rione Sanità che giunsero così a detenere il controllo camorristico quasi dell’intera città di Napoli.

A fondare il cartello camorristico alla fine degli anni ’90 è Giuseppe Misso detto ‘o nasone che si allea con i Mazzarella, guidati dai fratelli Ciro, Gennaro e Vincenzo, mentre i fratelli Giuseppe, Luciano, Pasquale e Vincenzo Sarno entrarono a far parte dell’alleanza negli anni in cui scoppiò la guerra con i De Luca Bossa, in seguito alla scissione del “macellaio del clan Sarno”, Antonio De Luca Bossa, detto “Tonino ‘o sicco” che fonda l’omonimo clan con quartier generale nel Lotto O di Ponticelli.

Un sodalizio nato per osteggiare l’Alleanza di Secondigliano con la quale i Mazzarella-Misso-Sarno entrarono in conflitto quando, nel 1992, i clan di Napoli Nord misero la firma sull’omicidio di Assunta Sarno, sorella di Ciro Sarno, sposata con Giuseppe Misso, ma questa è un’altra storia.

Tags: alleanza di secondiglianoalleanza mazzarella misso sarnoantonio de luca bossaassunta sarnocamorracamorra ponticelliclan de luca bossaclan sarnocollaboratore di giustiziadichiarazioni giuseppe sarnodirette facebook clan sarnofratelli sarnogiuseppe sarnopatrizia ippolitoponticellisignificato stesestese
ADVERTISEMENT
Prec.

Ragù: la ricetta dello chef Cannavacciuolo

Succ.

Coronaviurs, a Napoli estubati due pazienti trattati con farmaco sperimentale

Può interessarti

Camorra, le storie dei boss morti in carcere
Cronaca

Camorra, le storie dei boss morti in carcere

30 Maggio, 2025
Ponticelli: 4mila mascherine rubate ad un’associazione di volontariato. 2 persone denunciate dai Cc
Cronaca

Volla: Carabinieri arrestano 32enne dopo inseguimento nel rione Conocal

30 Maggio, 2025
Afragola: Martina uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato 
Cronaca

Femminicidio ad Afragola, Alessio confessa: «Martina ha rifiutato il mio abbraccio e l’ho colpita di spalle»

30 Maggio, 2025
Tangenti e lavori gratis imposti a imprenditore edile per conto dei Veneruso: due fermi nel napoletano
Cronaca

Arrestato a Pompei l’imprenditore latitante Pasquale Capuano

30 Maggio, 2025
Così il ras della droga di Ponticelli chiese aiuto ai carabinieri di Cercola: “temo un agguato, arrestatemi”
Cronaca

Pollena Trocchia: perseguita l’ex compagna davanti alla figlia di tre anni, 34enne arrestato dai Carabinieri

30 Maggio, 2025
Ponticelli dice addio allo “Sciacallo”: è morto Carmine Laurino, icona di un’epoca
Da Sud a Sud

Ponticelli dice addio allo “Sciacallo”: è morto Carmine Laurino, icona di un’epoca

30 Maggio, 2025
Succ.
Coronavirus, il “New York Times” celebra il prof. Ascierto e “gli Angeli del Pascale” di Napoli

Coronaviurs, a Napoli estubati due pazienti trattati con farmaco sperimentale

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

Camorra, le storie dei boss morti in carcere

Camorra, le storie dei boss morti in carcere

di Redazione Napolitan
30 Maggio, 2025
0

Nel corso degli anni, diversi esponenti di spicco della camorra hanno perso la vita durante la detenzione. Questi decessi, avvenuti...

Carabinieri restituiscono dipinto rubato nel 1978 dalla chiesa di San Gennaro

Carabinieri restituiscono dipinto rubato nel 1978 dalla chiesa di San Gennaro

di Redazione Napolitan
30 Maggio, 2025
0

Il 29 maggio, nel Parco della Reggia di Capodimonte, il Comandante del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela...

Da sabato 31 maggio, al Trianon Viviani, torna il teatro delle persone

Da sabato 31 maggio, al Trianon Viviani, torna il teatro delle persone

di Redazione Napolitan
30 Maggio, 2025
0

Al Trianon Viviani prende il via la terza edizione del festival il Teatro delle Persone – per un teatro di prossimità. La manifestazione...

Ponticelli: 4mila mascherine rubate ad un’associazione di volontariato. 2 persone denunciate dai Cc

Volla: Carabinieri arrestano 32enne dopo inseguimento nel rione Conocal

di Redazione Napolitan
30 Maggio, 2025
0

I Carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Torre del Greco hanno arrestato il 32enne già noto alle forze dell’ordine...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?