Una grande catena di solidarietà si è attivata in questi giorni, l’Italia si stringe in un forte e sentito abbraccio di speranza per fronteggiare all’emergenza mascherine, armi necessarie per fronteggiare il contagio da coronavirus.
Dalle grandi filiere della moda di Milano ai piccoli commercianti del Meridione, passando per le sarte e le casalinghe più volenterose, tantissimi italiani stanno aderendo alla “macchina della solidarietà”, rispondendo con i fatti alla richiesta di mascherine da parte dei medici e degli infermieri. In tantissimi si sono rimboccati le maniche e armati di ago e filo stanno cucendo mascherine da distribuire gratuitamente.
Alessia e Massenzia Di Dato sono due sorelle gemelle napoletane, classe 1981, che in queste ore stanno dando un prezioso contributo all’emergenza coronavirus, una a Napoli, l’altra a Milano. Due gemelle, unite da un legame di sangue indissolubile, eppure abituate a vivere distanti. In queste ore, malgrado i chilometri che le separano, si ritrovano unite a fronteggiare la stessa battaglia e hanno deciso di ricorrere agli stessi mezzi per dare il loro contributo alla causa della nazione.
Come vi abbiamo già raccontato, Alessia ha cucito delle mascherine da distribuire al personale di una farmacia del comune vesuviano di Cercola che ne era sprovvisto già da diversi giorni e quindi costretto a lavorare al contatto con il pubblico, seppure privo dell’adeguato supporto di protezione, oltre che ad altri residenti in zona rimasti a corto di mascherine e affetti da patologie polmonari, quindi particolarmente a rischio.
Sua sorella Massenzia, invece, all’incirca 20 anni fa è andata via da Napoli per trasferirsi a Milano e molto prima di Alessia e dei suoi parenti all’ombra del Vesuvio si è trovata costretta a fronteggiare l’emergenza coronavirus. In queste ore sta cucendo mascherine da donare alle forze dell’ordine. Sposata con un uomo in divisa, Massenzia, insieme ad altre mogli dei colleghi di suo marito, al cospetto della carestia delle mascherine che si registra da Nord a Sud, ha deciso di adoperarsi per mettere in sicurezza “i loro uomini”, costretti a scendere in strada per tutelare i cittadini, sprovvisti delle mascherine protettive, in un clima di conclamato pericolo.
Un modo produttivo di occupare il tempo e di ingannare noia, paranoia ed emozioni contrastanti che in questi giorni molto spesso si accavallano, rendendosi utili e funzionali alla causa dando un contributo preziosissimo, in un momento storico in cui ogni singola mascherina vale più dell’oro, ma anche un modo per sentirsi più vicine, seppure lontane, come nel caso delle gemelle, perchè unite nella stessa battaglia.