Da diversi giorni, tutta l’Italia sta affrontando “l’emergenza nell’emergenza”: le mascherine scarseggiano, non solo nelle farmacie, ma anche negli ospedali. Nonostante siano uno degli strumenti più sicuri per evitare il contagio da coronavirus.
Per questa ragione, in tanti si stanno mobilitando, soprattutto per consentire ai medici e al personale sanitario che opera negli ospedali di non doversene privare per poter continuare a lavorare in sicurezza, seppure perennemente a contatto con i pazienti affetti da Covid-19.
Dalle aziende ai singoli cittadini, in tanti stanno dando il loro contributo per tamponare anche quest’emergenza e rifornirsi di mascherine.
Nel comune napoletano di Cercola, una donna di 39 anni sta provvedendo a cucire le mascherine da donare ai farmacisti di una farmacia del suo comune. Da giorni, il personale della Farmacia Maione era rimasto a corto di mascherine, andate letteralmente a ruba, non appena è “ufficialmente” iniziata l’emergenza-coronavirus e il governo ha esteso le limitazioni da rispettare per prevenire il contagio.
Da diversi giorni, quindi, i farmacisti sono costretti a lavorare senza mascherina e nonostante stiano sollecitando il rifornimento, al momento, non sanno quando gli verranno nuovamente consegnate.
Alessia Di Dato, cliente abituale della farmacia, esperta di taglio e cucito, forte del diploma conseguito all’accademia di Moda e Design da ragazza, ha pensato di mettersi all’opera per soccorrere i camici bianchi in questo momento di difficoltà e ha realizzato delle mascherine lavabili che consegnerà proprio ai farmacisti cercolesi nelle prossime ore.
Un grande gesto, ricco di valore e significato, un atto di semplice e spontanea solidarietà che consente all’essenza più bella dell’umanità di emergere in tutta la sua semplice e genuina essenza.
Alessia, servendosi di pochi elementi, è riuscita a regalare un sospiro di sollievo ai rappresentanti di una categoria esposta al rischio di contagio, ma che continua a fare il suo dovere, pur di fornire un servizio imprescindibile alla collettività. Uno speranzoso simbolo di quella Napoli che non si avvilisce davanti alle difficoltà e che sa sempre rimboccarsi le maniche, dandosi da fare per superare anche la più ostica delle avversità.
Stoffa, carta da forno e con l’aiuto della sua “migliore amica”, la sua inseparabile macchina da cucire, Alessia Di Dato ha dato un prezioso contributo alla lotta contro il coronavirus, ricordandoci che ognuno può e deve fare la sua parte, anche restando a casa.