Per prevenire il contagio da coronavirus, il Ministero dei Trasporti ha disposto lo stop dei treni notturni: a partire da questa sera, sabato 14 marzo, non saranno più disponibili.
Un provvedimento che sventa il pericolo di nuove di esodi: appena una settimana fa, lo scorso sabato 7 marzo, tantissime persone hanno preso d’assalto la stazione di Milano per mettersi in viaggio verso il Sud Italia, in tanti perfino sprovvisti di biglietto, non rispettando l’invito del governo a non lasciare la zona rossa e, di fatto, comportando un esponenziale aumento di casi di contagio nelle regioni meridionali.
Una scena che si è ripetuta la notte scorsa con un nuovo esodo verso il Sud Italia da Milano: due i convogli pieni di passeggeri, di cui uno diretto in Puglia e l’altro in Sicilia. Nello specifico, si tratta del Milano-Siracusa-Palermo delle ore 20:10 e del Milano-Lecce delle ore 20:50. Si sono ripetute le medesime immagini a cui abbiamo assistito sabato scorso, quando si è verificata la corsa all’ultimo treno in partenza per la Puglia.
È dunque arrivata la decisione ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha fatto sapere di aver intrapreso tale decisione alla luce del decreto firmato nella giornata di ieri dal ministro Paola De Micheli. Attraverso una nota è stato spiegato che il fine di questa scelta è quello di “contrastare e contenere l’emergenza sanitaria da Coronavirus“: il Mit perciò sta continuando a lavorare “razionalizzando l’offerta in accordo con gli operatori sanitari, in considerazione del Dpcm dell’11 marzo“.
Poche ore fa la titolare del Ministero dei Trasporti ha firmato un decreto per la riprogrammazione dell’offerta di trasporto ferroviario passeggeri, reso necessario dall’esigenza di “contrastare e contenere l’emergenza sanitaria da Coronavirus e a tutela dei viaggiatori e dei dipendenti delle imprese ferroviarie“. È stato comunque assicurato per ogni direttrice “il collegamento con almeno una coppia di treni Trenitalia e NTV e garantisce tutti i servizi essenziali“. A Trenitalia è stata inoltre garantita la possibilità di valutare “ulteriori rimodulazioni del servizio Intercity se la domanda di mobilità dovesse ridursi ancora rispetto al numero di treni programmati“. Per il servizio di trasporto merci e di carattere emergenziale non è prevista alcuna limitazione. Infine nella nota si legge che le disposizioni del decreto “sono in vigore fino al 25 marzo e si applicano anche alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano“.