La task force della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella mattinata di oggi, giovedì 5 marzo, sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 58 tamponi. Sette di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
Al momento sono complessivamente 45 i casi risultati positivi.
La Regione Campania ha sospeso fino 18 marzo prossimo, le attività ambulatoriali nelle ASL, negli Ospedali, nei presidi Ospedalieri, nella case di Cura – comprese quelle private accreditate – ed all’ Istituto per i tumori “Pascale”. La decisione rientra nelle misure di contenimento del contagio da coronavirus.
Dal provvedimento sono escluse le prestazioni ambulatoriali di urgenza, quelle di dialisi, la radioterapia e le prestazioni di tipo oncologico-chemioterapico.
Sospese anche tutte le attività giurisdizionali ed amministrative, non di somma urgenza, degli uffici giudiziari ubicati nel Palazzo di Giustizia di Napoli, nei giorni 6, 7 e 9 marzo.
La Corte di Appello di Napoli ha inoltre deciso che resteranno a casa fino al prossimo 17 marzo i magistrati e il personale amministrativo in servizio nella IV e V sezione penale che lunedì scorso si erano recati al lavoro.
Una decisione presa alla luce del fatto che un magistrato che aveva trascorso un periodo di congedo in Lombardia, rientrato in servizio lunedì scorso, è risultato positivo al coronavirus.
Dal 6 al 9 marzo sarà eseguita una nuova sanificazione in tutti gli uffici del Palazzo di Giustizia partenopeo. Magistrati e personale amministrativo sono autorizzati all’assenza, in quei giorni. Tutti i giudizi fissati in quei giorni verranno rinviati a data da destinarsi.
Ulteriori disposizioni che si addizionano a quelle diramate dal governo nazionale e che porteranno l’Italia a cambiare stile di vita per fermare il coronavirus e limitare il contagio.
Nelle ore precedenti, il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha firmato un nuovo decreto che prevede scuole e università chiuse fino al 15 marzo, campionato di calcio a porte chiuse per un mese, stop a tutti gli eventi affollati. Per tutti distanza di sicurezza di un metro.
In Italia è stata superata la soglia dei tremila contagiati, ma è record di guarigioni: ieri la percentuale dei casi guariti è salita all’8,95 per cento con 116 casi su un totale di 276.
Sospese fino al 15 marzo le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.
Sono esclusi dalla sospensione i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica.
Sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Fino al 3 aprile il campionato di calcio di Serie A e gli eventi sportivi agonistici si svolgeranno a porte chiuse.
Il prefetto di Napoli Marco Valentini ha deciso il rinvio della partita Napoli-Inter in programma giovedì 5 marzo, gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia.
Gli sport di base in palestre o piscine sono ammessi solo se rispettano le norme di igiene e sempre la distanza di sicurezza di almeno un metro.
E’ fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
I sindaci, enti territoriali e associazioni di categoria devono promuovere la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico, offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone. Nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico devono essere messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani.
Nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private sono adottate opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati e tali da garantire ai partecipanti la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra di loro.