La disinformazione e il panico legati ai casi di coronavirus in Italia, stanno generando il terreno fertile nel quale le fake news facilmente riescono ad attecchire.
Tantissime informazioni imprecise o del tutto infondate stanno circolando soprattutto in rete ed alcune di esse riguardano i prodotti più richiesti per difendersi dal virus: mascherine ed Amuchina.
Non a caso i prezzi di questi prodotti sono schizzati alle stelle sui siti e-commerce come Amazon e questo sta dando il via al generarsi di un altro richiestissimo “tesoro”: la giusta ricetta per l’Amuchina fatta in casa.
Nelle ultime ore i social e soprattutto le chat Whatsapp sono state letteralmente invase di presunte soluzioni che garantirebbero il risultato sperato, ma molte di queste non sono affatto valide. Giusto dunque fare chiarezza con le indicazioni dell’OMS ossia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dunque, preparare l’Amuchina in casa è possibile ma dotandosi di un numero di ingredienti congruo e dosato nella giusta maniera.
Non basta diluire solo la candeggina: in effetti la ricetta per l’Amuchina fatta in casa più gettonata in queste ore prevedeva proprio la semplice aggiunta di acqua ad una determinata quantità di candeggina appunto. Ebbene, gli ingredienti necessari sono in realtà quattro ossia alcol etilico, acqua ossigenata, glicerina e pure acqua distillata
Le dosi per ottenere 1 litro di Amuchina fatta in casa o sarebbe meglio dire gel disinfettante per mani sono le seguenti:
- 833 ml di alcol etilico (però solo al 96%);
- 42 ml di acqua ossigenata (solo al 3%);
- 15 ml di glicerina (glicerolo) al 98%;
- acqua distillata in aggiunta per arrivare ad 1 litro esatto di prodotto.
In alternativa all’acqua distillata, potrebbe essere utilizzata anche acqua bollita ma poi opportunamente raffreddata. Come ben chiaro dalle indicazioni ufficiali dell’OMS, adoperarsi per ottenere l’Amuchina fatta in casa comporta avere degli ingredienti esatti (di cui va ad esempio verificata la presenza di alcol o altri elementi), miscelata in dosi molto precise (il che comporta pure la dotazione di strumenti di misurazione semi-professionali). L’ideale sarebbe dunque approcciarsi al “fai da te” solo se dotati di tecnologia utile e di un minimo di competenza.