In un clima di calma apparente, orfano di “stese”, raid ed azioni eclatanti, la camorra di Napoli est prosegue indisturbata a tessere le trame del malaffare, espandendo le sue mire ben oltre i confini di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio.
A finire nel mirino dei militari della Tenenza Carabinieri di Cercola e della Compagnia di Chiavari (GE) 4 persone ritenute contigue al clan Rinaldi si San Giovanni a Teduccio.
I militari dell’arma, lo scorso 6 febbraio, hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura distrettuale antimafia di Napoli a carico di quattro soggetti affiliati al clan Rinaldi di San Giovanni a Teduccio.
Il provvedimento è stato emesso dai GIP dei tribunali di Napoli e di Genova, su richiesta della DDA di Napoli, nei confronti di quattro persone arrestate a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio e nel comune di Chiavari, in provincia di Genova. Pesanti i reati contestati: usura, estorsione e tentata estorsione aggravati dal metodo mafioso.
Un’indagine avviata ad ottobre dello scorso anno, in seguito alla denuncia sporta da un imprenditore di Pollena Trocchia, comune del vesuviano limitrofo alla periferia orientale partenopea. Gli indagati nel 2018 avevano concesso all’imprenditore un prestito di 40mila euro a tasso usuraio crescente, fino ad ammontare al 30% annuo. Per intimare l’uomo a cedere al ricatto estorsivo, seguitando a versare nelle casse del clan anche gli interessi usurai scaturiti dal prestito, i quattro hanno minacciato l’imprenditore e i suoi familiari.
Tra i quattro arrestati, figurano i nipoti del boss del Rione Villa Ciro Rinaldi, di recente condannato all’ergastolo per l’omicidio Colonna-Cepparulo.
A Rita e Francesco Rinaldi, di 32 e 36 anni, figli del capo clan Antonio Rinaldi, ucciso in un agguato nel 1990 nell’ambito della faida con il clan Mazzarella, nipoti del boss Ciro Rinaldi detto Mauè, i carabinieri di Napoli e Chiavari hanno notificato tre arresti in carcere e un divieto di dimora nella provincia di Napoli.
Per Salvatore Tibello, 38 anni, i giudici hanno disposto il carcere. Divieto di dimora invece per Luigi Striano, 25 anni.