Durante la mattinata odierna, martedì 3 settembre, gli addetti alle pulizie delle scuole di Napoli e di Salerno dipendenti del consorzio Manital, che non percepiscono lo stipendio da circa 3 mesi, si sono dati appuntamento all’ingresso dell’Ufficio Scolastico Regionale, per dare luogo alla seconda giornata di mobilitazione e proteste.
Tremila persone che da circa 90 giorni non percepiscono lo stipendio di circa 900 euro mensili che per molte delle famiglie dei lavoratori in protesta rappresenta l’unica forma di sostentamento e per questo costretti a vivere in condizioni di estrema difficoltà. In molti raccontano l’imbarazzo e la paura nel dover affrontare il padrone di casa che li aspetta sull’uscio della porta per rivendicare gli affitti arretrati e molte altre situazioni critiche con le quali si vedono costretti a misurarsi perché il consorzio ha smesso di pagare gli stipendi.
Nel corso dello sciopero che ha avuto luogo stamattina, un manifestante già affetto da problemi cardiaci, non ha retto il mix di caldo ed emozioni ed è stato colto da un malore. Sul posto sono tempestivamente giunti i sanitari del 118 per rianimare l’uomo e sottoporlo alle cure del caso.
Uno “spettacolo” goliardico e meritevole di essere filmato con il cellulare, magari per essere pubblicato sui social, magari, per una dipendente del Miur che anziché lavorare, affacciata alla finestra del primo piano dell’ufficio di via Ponte della Maddalena, si concedeva vistose risate mentre filmava la scena dell’uomo accasciato al suolo e privo di sensi, tempestivamente soccorso dai colleghi che hanno cercato di sondarne le condizioni di salute, in attesa dell’arrivo del 118, allertato immediatamente.
Una scena che ha scatenato l’ira e l’indignazione degli altri manifestanti che hanno rivolto insulti ed imprecazioni alla giovane donna che, quasi galvanizzata dal loro disprezzo, continuava a filmare e a concedersi grasse risate, quasi a voler disprezzare anche lo status di lavoratori precari degli stessi manifestanti. Quando la donna si è resa conto che a riprendere le sue gesta, oltre ai telefoni cellulari dei manifestanti indignati, vi erano delle videocamere guidate da operatori della comunicazione, ha prontamente chiuso la finestra, prendendosi la briga di abbassare anche le tendine.