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VIDEO-Camorra Ponticelli: più di 5 secoli di carcere per il clan D’Amico del Rione Conocal

Luciana Esposito di Luciana Esposito
27 Luglio, 2019
in Cronaca, In evidenza
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fraulella_mgzoomCinque assoluzioni, tra le quali spicca il nome di Martina Minichini, figliastra della lady-camorra del Lotto O Anna De Luca Bossa e sorella di Michele Minichini, nessun ergastolo per boss e gregari del clan D’Amico del Rione Conocal di Ponticelli. In attesa del verdetto per l’omicidio Colonna-Cepparulo, per il quale il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo per tutti gli imputanti, la sorella di Tonino ‘o sicco è stata condannata a 10 anni di carcere per l’attività di spaccio gestita in sinergia con il clan D’Amico.

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Oltre cinque secoli di carcere per gli imputati dell’operazione “Delenda” che a giugno del 2016 sancì il declino del clan dei “Fraulella” del rione Conocal di Ponticelli.

Questo il verdetto dei giudici della sesta sezione della Corte di Appello di Napoli che ha quasi confermato le condanne del processo di primo grado che si è svolto con rito abbreviato, salvo piccoli sconti di pena.

Le condanne più significative per i boss Giacomo “Fraulella” D’Amico e il cognato Salvatore Ercolani “Chernobyl” – marito della defunta donna-boss Annunziata D’Amico – i mandanti dell’omicidio del 20enne Alessandro Malapena, condannati a 20 anni di carcere insieme ad Antonio e Carla D’Amico. Un omicidio, quello del 20enne pusher dei De Micco, raggiunto dai sicari mentre percorreva in scooter viale Margherita, che aprì una sanguinosa faida tra i due clan che si contendevano Ponticelli e in particolar modo intenzionati ad appropriarsi della gestione delle piazze di droga, business d’oro dei “Fraulella” che nel Conocal, il “rione-bunker” della famiglia D’Amico, erano giunti a gestire ben 14 piazze di droga, praticando lo spaccio a cielo aperto e in pieno giorno, sprezzanti dei bambini che giocavano in cortile.

Le attività illecite del clan sono state documentate dalle videocamere collocate in posizioni strategiche dai militari dell’arma e che hanno documentato non solo le modalità con le quali veniva praticata l’attività di spaccio, ma anche una “stesa” in pieno giorno, da parte di una scorribanda di giovani armati che in sella a grossi scooter esplosero diversi colpi d’arma da fuoco nel rione sotto l’egemonia dei “frauella”, seminando il terrore tra la gente in strada.

In seguito all’arresto degli “uomini di casa”, la gestione del clan è stata affidata ad Annunziata D’Amico, la donna-boss uccisa in un agguato ad ottobre del 2015 che, involontariamente, ha dato un contributo prezioso alle indagini. Grazie alle microspie nascoste nel suo appartamento, la donna ha fornito dettagli decisivi per portare le indagini ad una svolta: dall’acquisto all’ingrosso alla vendita al dettaglio degli stupefacenti, alla gestione delle giovani reclute, alle quali impartiva anche consigli sulle armi da utilizzare, “la passillona”, questo il soprannome di Annunziata D’Amico, si è sottratta alle condanne inferte ai suoi gregari di recente, perché i sicari del clan De Micco l’hanno stanata prima. Si rifiutava di corrispondere il pedaggio del pizzo sulle attività di spaccio che controllava nel suo rione, “la passillona” e per questo “i Bodo” l’hanno giustiziata come un boss, di ritorno da un colloquio in carcere con uno dei suoi figli. Dopo la morte di Annunziata D’Amico, a gestire le attività di spaccio e gli affari del clan era la cognata, Anna Scarallo, condannata a 16 anni e 8 mesi.

La giustizia non ha fatto sconti nemmeno ai quattro pentiti: Giovanni Favaloro è stato condannato a 14 anni e 2 mesi, Gaetano Lauria ha rimediato 5 anni e 4 mesi, mentre le donne Anna Sarpa e Maria Grandulli sono state condannate rispettivamente a 8 anni e 8 mesi e 4 anni e 4 mesi.

L’elenco di tutti i condannati:

Marianna Abbagnara,13 anni in continuazione
Annamaria Adinolfi, 10 anni
Carmine Aloia, 17anni e 4 mesi
Delilah Anna Buonocore, 16 anni e 8 mesi
Mario Buonomo, 12 anni e 4 mesi
Pasquale Buonomo,10 anni
Rosario Buonomo, 11 anni e4 mesi
Ciro Castaldi, 11 anni e 4 mesi
Salvatore Cece, 4 anni e 8 mesi
Angela Cianciulli, 2 anni e 6 mesi in continuazione
Emanuele Cito, 8 anni
Salvatore Clemente, 2 anni e 6 mesi
Giustino Cosimo, 6 anni e 8 mesi
Giuseppina Costanzo, 3 anni e 8 mesi
Giacomo D’Amico, 20 anni
Addolorata D’Amico, assolta
Antonio D’Amico, 20 anni
Carla D’Amico, 20 anni
Carmela D’Amico (’76), 6 anni e 8 mesi
Giuseppe D’Amico, 20 anni
Salvatore De Bernardo, 12 anni e 8 mesi
Rosa De Cristofaro, 2 anni e 4 mesi
Concetta Dell’Aquila, 7 anni e 8 mesi
Salvatore Dell’Aquila, 8 anni e 8 mesi
Anna De Luca Bossa, 10 anni
Enea De Luca, 8 anni e 8 mesi
Giuseppina Di Stadio, 8 anni
Cira Elia, 6 anni e 8 mesi
Salvatore Ercolani, 20 anni
Lucia Esposito, 10 anni e 4 mesi
Wagner Fico,  10 anni
Beniamino Fusco, 8 anni
Patrizia Gaetano, 4 anni e 6 mesi
Assunta Grandulli, 9 anni e 4 mesi
Immacolata Grandulli, 9 anni e 4 mesi
Fausto Knowles, 8 mesi con pena sospesa
Rosario Lauria, 9 anni e 4 mesi
Gennaro Landi, 9 anni
Salvatore Liguori, 2 anni e 4 mesi
Christian Martella,10 anni e 8 mesi in continuazione
Anna Masiello, 7 anni e 4 mesi
Natascia Miccoli, 10 anni e 8 mesi
Martina Minichini, ASSOLTA
Angelo Montagna, 6 anni
Ciro Montagna, 4 anni
Cesare Morrà, ASSOLTO
Imma Mosca, 7 anni e 4 mesi
Michele Mosca, 7 anni e 4 mesi
Luigi Nocerino, ASSOLTO
Gaetano Norcia, 9 anni e 4 mesi
Maria Patierno, 1 anno
Ciro Perrella, 10 anni
Giuseppe Pizzo, ASSOLTO
Ciro Ranese,10 anni in continuazione
Annunziata Rigotti, ASSOLTA
Ciro Rigotti,  9 anni
Silvio Rigotti, 9 anni
Valerio Rolletta, 8 anni in continuazione
Anna Scarallo, 16 anni e 8 mesi
Rosaria Scarallo, 11 anni e 4 mesi
Rosa Schettino, 10 anni
Gennaro Schiavoni, 12 anni e 4 mesi
Salvatore Sgambati, 1 anno
Elvira Simonetti, 2 anni e 4 mesi
Giuseppe Soloperto, 8 anni
Gennaro Sorrentino, 8 anni e 8 mesi
Vincenzo Vacca 12 anni e 4 mesi
Giovanni Favarolo, (pentito) 14 anni e 2 mesi
Maria Grandulli, (pentita) 4 anni e 4 mesi
Gaetano Lauria, (pentito) 5 anni e 4 mesi
Anna Sarpa (pentita)  8 anni e 8 mesi

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Scacco al clan Mazzarella: più di 4 secoli di carcere per i “clan satelliti” del vesuviano, condanne anche per “le pazzignane” di Ponticelli

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