Da giorni imperversa la rivolta dei pastori sardi, scaturita da un problema centenario, legato alla monocultura di un’unica tipologia di formaggio: il Pecorino Romano e alla grande volatilità del prezzo del latte sui mercati internazionali. Il latte a 60 centesimi di euro, infatti, vuol dire che migliaia di imprese pastorali sono destinate alla chiusura.
Su circa 12.000 imprese pastorali sarde 10.093 producono latte per il Romano. Quel formaggio rappresenta 81,54% dei pecorini dop prodotti in Italia, il 52% di quelli Ue.
La rivolta dell’oro bianco: così è stata ribattezzata la protesta per il calo del prezzo del latte ovino in Sardegna. Qualche giorno fa l’accordo: un prezzo base – iva compresa – di 72 centesimi al litro per febbraio, marzo e aprile. Per maggio la rivalutazione sulla base di una serie di misure che Governo e Regione avrebbero dovuto mettere in campo. Poi ad ottobre un’altra verifica che avrebbe dovuto portare ad un altro aumento con l’intenzione di raggiungere un euro al litro. Questo l’accordo dopo otto ore di confronto aperto a Cagliari da Centinaio, ministro delle Politiche Agricole. Ma l’accordo non è stato sottoscritto: erano previsti tre giorni di tregua da parte dei pastori e una sorta di referendum nelle campagne per capire se l’intesa poteva piacere oppure no. Ma l’accordo sembra già naufragare e la rivolta per l’oro bianco riprende.
Non tardano ad arrivare attestati di solidarietà rivolti ai pastori sardi da parte dei personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo e non solo.
Tra le varie iniziative proposte per solidarizzare con i pastori sardi, vi è quella lancia dal critico enogastronomico Luciano Pignataro che il maestro pizzaiolo Errico Porzio della pizzeria Porzio di Soccavo ha immediatamente fatto sua sfornando una pizza molto speciale ai 3 formaggi in 3 consistenze e cotture diverse: pecorino sardo dop maturo grattugiato in cottura, Fiore sardo dop in scaglie a metà cottura, fonduta di pastore sardo a fine cottura e gocce di mostarda di ciliegie.
La “Sorda Sarda”: questo il nome che Porzio ha affrancato alla pizza, “sorda” in riferimento a chi non vuole ascoltare i problemi di grandi lavoratori, “Sarda” in segno di solidarietà ai pastori isolani.