Non ha opposto resistenza nè è stato trovato in possesso di documenti falsi, si è lasciato ammanettare pacificamente: quando i Carabinieri della sezione “catturandi” di Napoli hanno individuato e catturato il boss latitante Ciro Rinaldi, nelle sue tasche hanno trovato dei fogli sui quali erano trascritti numeri e appunti, presumibilmente giocate per il superenalotto e codici per scommesse su incontri di calcio, la grande passione di “My way”.
Il 55enne boss delle case nuove di Sa Giovanni a Teduccio, ritenuto a capo dell’omonimo clan camorristico era ricercato dal 2 novembre 2018 quando gli fu ripristinata la misura cautelare in carcere per il duplice omicidio della vittima innocente della criminalità Ciro Colonna e del boss dei Barbudos Raffaele Cepparulo, il 7 giugno 2016 nel Lotto Zero di Ponticelli.
A suo carico pendeva anche un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Vincenzo De Bernardo perpetrato per questioni di predominio criminale a Somma Vesuviana l’11 novembre 2015.
Non poteva essere troppo lontano da San Giovanni a Teduccio, il quartiere dove il clan capeggiato da Rinaldi era in guerra con gli acerrimi rivali del clan Mazzarella da tempo immemore per il controllo dei traffici illeciti della periferia orientale di Napoli, il boss latitante doveva nascondersi in un cunicolo vicino quanto basta per impartire direttive ai suoi fedelissimi. I militari dell’arma, infatti, lo hanno è catturato in casa di parenti nel quartiere napoletano di San Pietro a Patierno, in un appartamento che si ritiene non fosse il suo covo, ma una soluzione di passaggio tra un covo e un altro.