Si riaccendono i riflettori su via al Chiaro di luna, una delle tante strade del parco Conocal di Ponticelli che, malgrado l’intestazione fiabesca, da diversi anni accolgono alcune delle piazze di droga più gettonate dell’intera periferia orientale di Napoli.
Secondo una recente statistica, il Conocal di Ponticelli è il rione che “vanta” l’età media più giovane d’Italia. Un primato tutt’altro che edificante, perché le gravidanze precoci dilagano tra le teenager e molto spesso si muore prima dei 30 anni per mano della camorra.
Durante la notte tra mercoledì 13 e giovedì 14 febbraio, i carabinieri di Torre Annunziata hanno smantellato una piazza di spaccio e hanno arrestato 12 persone.
In quello che un tempo fu il bunker del clan D’Amico che fino al blitz del giugno 2016 che portò all’arresto di 94 persone, controllavano 14 piazze di droga, i militari dell’arma che hanno messo la firma sulla recente operazione hanno scoperto che persino i bambini, minori di 14 anni, venivano utilizzati come pusher-corrieri, per nascondere la cocaina o per consegnarla ai clienti. Ragion per cui hanno arrestato 12 persone, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli al quale è stato contestato il traffico di stupefacenti. Le indagini sono partite all’indomani dell’omicidio di Mariano Bottari, il 75enne ucciso il 28 luglio 2014 a Portici, mentre tornava a casa con le buste della spesa in mano, raggiunto da un proiettile vangante esploso durante una tentata rapina al proprietario di una pompa di benzina.
In seguito alla morte del 75enne, vittima innocente della criminalità, i carabinieri di Torre Annunziata, grazie ad una intercettazione telefonica tra l’uomo sospettato di essere uno degli autori della rapina sfociata nell’omicidio di Bottari e un altro pregiudicato, hanno scoperto che a gestire la piazza di spaccio erano due persone: Giovanni Gravino (che era agli arresti domiciliari all’epoca dell’omicidio di Bottari) e la sua convivente, Maria Pina Sartori. La loro abitazione veniva utilizzata per custodire, confezionare e vendere la cocaina, in dosi di vario taglio. Le dosi di cocaina preconfezionate venivano vendute a circa 60 euro. Una vera e propria “azienda a conduzione familiare” quella messa in piedi dai due conviventi che potevano beneficiare dell’aiuto di alcuni familiari: Anna Sartori (zia di Maria Pina Sartori) e Patrizia Ariosto ed Enzo Gravino, rispettivamente madre e fratello di Giovanni.
Tra i destinatari delle misure cautelari, emesse dal Gip di Napoli su richiesta della Dda, figura anche una persona che acquistava ingenti quantitativi di stupefacenti da rivendere ai propri clienti.
Dall’indagine dei militari dell’arma emerge un altro dato: l’utilizzo dei minori per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Una costante che si ripete nella maggior parte delle 313 piazze di droga che imperversano a Ponticelli.
Non solo 14enni utilizzati come pusher: durante le perquisizioni delle forze dell’ordine, la cocaina veniva nascosta addosso ai ragazzini. Un escamotage abitualmente utilizzato negli arsenali della droga di Ponticelli, poichè nel corso dei blitz delle forze dell’ordine, le armi e la droga viene nascosta dove le forze dell’ordine non andranno mai a controllare: negli zaini della scuola dei bambini.