Cos’hanno in comune il festival più celebre della canzone italiana e la città di Napoli? Beh parecchio a dire il vero non fosse altro che per i tanti artisti e cantautori che hanno calcato il palcoscenico dell’Ariston nel corso della lunga storia del Festival di Sanremo: da Peppino di Capri a Massimo Ranieri, fino ai più recenti successi di Tony Maiello e Rocco Hunt.
Eppure in quest’ultima edizione la città di Napoli è stata ancora una volta protagonista questa volta dietro le quinte. O meglio ai tavoli del Roof di Casa Sanremo con un’innovativa applicazione mobile nata proprio a Napoli negli spazi della startup Authentico. Proprio nella città partenopea che può vantare delizie gastronomiche conosciute in tutto il mondo. La pizza certo, ma anche il “cuzzetiello” un autentico inno alla tradizione culinaria napoletana. In città dunque si è sviluppato ed è cresciuto il progetto Authentico che dopo due anni di intenso lavoro si è tradotto in un�utile app per dispositivi mobili. Un progetto reso possibile dalla collaborazione tra imprenditori, manager e professionisti che hanno saputo mettere insieme le rispettive competenze in vista di una mission comune.
Un’innovazione quella introdotta dalla startup napoletana, che non assomiglia affatto ai tanti strumenti mobile friendly che possiamo scaricare gratuitamente sui nostri smartphone. Dietro la filosofia e la mission di Authentico c’è infatti il desiderio di proteggere il Made in Italy, non solo come marchio conosciuto il tutto il mondo, ma anche come brand dietro il quale lavorano nel settore enogastronomico aziende, operatori, persone che giorno dopo giorno si impegnano nella realizzazione di prodotti genuinamente Made in Italy.
Grazie all’app di Authentico è infatti possibile scansionare il codice a barre presente sulle etichette dei vari prodotti e ottenere una risposta immediata rispetto alla provenienza con relative informazioni sui produttori e la loro storia così come individuare quello stesso prodotto nel negozio più vicino a noi oppure online. Avete bisogno di qualche suggerimento gastronomico per la realizzazione di una ricetta? Nessun problema, Authentico potrà suggerirvi deliziosi piatti sulla base di quello che avete in dispensa.
Uno strumento tutto partenopeo per la protezione del Made in Italy basato su un approccio mobile friendly intuitivo, esperienziale e soprattutto coinvolgente. Una strategia di marketing che ha trovato applicazioni a Napoli non solo nel settore della gastronomia, ma anche in quello della cultura dove un’istituzione pubblica come il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha deciso di creare un percorso videoludico per avvicinare i turisti alle sale del museo.
E’ così nato il videogame Father and Son uno dei primi videogiochi sviluppati in ambito museale e senza dubbio uno dei più acclamati al livello europeo. Strategia questa capace di integrare l’aspetto ludico con quello culturale lì dove il primo grazie alle sue capacità di coinvolgimento e divertimento veicola al meglio i contenuti culturali. Aspetto questo intrinsecamente legato alle strategie del marketing 2.0 come del resto lo sanno bene quegli operatori di gaming online che da anni operano in questo settore. La strategia di marketing impiegata da operatori come Unibet si è ad esempio tradotta nello sviluppo della pagina www.unibet.it/livecasino dove gli utenti hanno la possibilità di accedere ai vari giochi in uno spazio dal vivo molto più accattivante e seducente di quello tradizionale. Del resto simulare la realtà per renderla più immersiva e seducente è l’obiettivo del marketing 4.0.
Un passaggio questo, dal digitale al virtuale che ha trovato interessanti applicazioni ancora una volta nell’ambito museale per coinvolgere i visitatori in un’esperienza più ricca di contenuti culturali. Ecco allora che a pochi passi dall’antica città di Ercolano troviamo il MAV (Museo archeologico virtuale) che fa rivivere con istallazioni multimediali interattive la storia della città pochi attimi prima della tragica eruzione che l’ha resa immortale. Oppure sul lungomare di Chiaia nel Palazzo San Teodoro assistiamo dai visori di realtà virtuale la ricostruzione digitale del quartiere ai tempi dei Borboni. Fin dalla pagina del sito www.palazzosanteodoroexperience.com abbiamo un primo assaggio di quello che ci attenderà una volta entrati nelle sale del Palazzo visto che qui il visitatore, una volta indossati i visori per realtà virtuale, si trova immerso in un’esperienza culturale decisamente realistica nella sua ricostruzione con meccanismi narrativi tanto coinvolgenti quanto quelli del miglior videogame.