La comunità di Cardito si è lasciata alle spalle una domenica che difficilmente potrà dimenticare: un bimbo ucciso e la sua sorellina ricoverata al Santobono in gravi condizioni: questo il bilancio dell’agghiacciante sequenza che ha portato all’arresto di un 24enne, accusato di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio.
Tony Sessoubti Badre, è accusato di essere l’omicida di Giuseppe, 7 anni, figlio della sua compagna trentenne, trovato morto all’interno di un’abitazione di Cardito, in provincia di Napoli.
Tutto ha avuto inizio durante il pomeriggio di domenica 27 gennaio, quando i poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento e oltre al corpo esanime del piccolo, hanno trovato anche la sorellina ferita e con il volto tumefatto. La piccola, 8 anni, è ricoverata nell’ospedale pediatrico Santobono. L’uomo si sarebbe accanito contro i due bambini colpendoli con i pugni e persino con una scopa, che è stata sequestrata. Decisive, ai fini della ricostruzione di quanto accaduto.,le dichiarazioni rese ai medici del Santobono dalla sorellina del bimbo ucciso, che avrebbe descritto l’aggressione subita dal compagno della madre.
“Lavoro in pronto soccorso pediatrico da trent’anni, pensavo di averle viste tutte ma quello che ho visto ieri è la scena più raccapricciante a cui ho mai assistito”. Così Vincenzo Tipo, primario del Pronto occorso del Santobono di Napoli racconta all’ANSA le cure alla bimba di 7 anni rimasta ferita nella tragedia familiare a Cardito, in cui è rimasto ucciso il suo fratellino. “La bambina – racconta Tipo – aveva il volto tumefatto ma soprattutto sangue sul cuoio capelluto, tutte ferite compatibili con l’ipotesi di percosse”.
“In particolare – spiega il primario del Santobono – il sangue sulla testa ci ha fatto sospettare lesioni interne e quindi abbiamo sottoposto la bimba a tac e radiografie. In due ore abbiamo svolto tutte le analisi che ci hanno rassicurato sul fatto che si trattasse solo di ferite superficiali, che non avevano leso organi interni”. La bimba “era in stato di choc emotivo – prosegue il primario – non parlava e anche questo ci aveva preoccupato, invece si trattava solo di uno stato momentaneo”. Dopo le analisi la piccola è stata trasferita con una diagnosi di trauma cranico nel reparto di neurochirurgia, dove si trova tutt’ora, piantonata dalle forze dell’ordine. Al momento non risulta che parenti si siano presentati all’ospedale. “Ieri sera – spiega Tipo – si è presentata una sedicente zia della bimba, che è stata poi allontanata e interrogata dalla polizia”.
L’uomo fermato per omicidio volontario a Cardito era stato tolto anni fa alla mamma che aveva problemi di alcolismo. Intanto Carmela Sannino, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Cardito ha affermato che “i bambini non frequentavano scuole del territorio per cui non si aveva idea del contesto familiare”.
Il sindaco del comune teatro dell’accaduto ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino nel giorno dei funerali. La data dei funerali non è stata ancora fissata.
La comunità di Cardito si è lasciata alle spalle una domenica che difficilmente potrà dimenticare: un bimbo ucciso e la sua sorellina ricoverata al Santobono in gravi condizioni: questo il bilancio dell’agghiacciante sequenza che ha portato all’arresto di un 24enne, accusato di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio.
Tony Sessoubti Badre, è accusato di essere l’omicida di Giuseppe, 7 anni, figlio della sua compagna trentenne, trovato morto all’interno di un’abitazione di Cardito, in provincia di Napoli.
Tutto ha avuto inizio durante il pomeriggio di domenica 27 gennaio, quando i poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento e oltre al corpo esanime del piccolo, hanno trovato anche la sorellina ferita e con il volto tumefatto. La piccola, 8 anni, è ricoverata nell’ospedale pediatrico Santobono. L’uomo si sarebbe accanito contro i due bambini colpendoli con i pugni e persino con una scopa, che è stata sequestrata. Decisive, ai fini della ricostruzione di quanto accaduto.,le dichiarazioni rese ai medici del Santobono dalla sorellina del bimbo ucciso, che avrebbe descritto l’aggressione subita dal compagno della madre.
“Lavoro in pronto soccorso pediatrico da trent’anni, pensavo di averle viste tutte ma quello che ho visto ieri è la scena più raccapricciante a cui ho mai assistito”. Così Vincenzo Tipo, primario del Pronto occorso del Santobono di Napoli racconta all’ANSA le cure alla bimba di 7 anni rimasta ferita nella tragedia familiare a Cardito, in cui è rimasto ucciso il suo fratellino. “La bambina – racconta Tipo – aveva il volto tumefatto ma soprattutto sangue sul cuoio capelluto, tutte ferite compatibili con l’ipotesi di percosse”.
“In particolare – spiega il primario del Santobono – il sangue sulla testa ci ha fatto sospettare lesioni interne e quindi abbiamo sottoposto la bimba a tac e radiografie. In due ore abbiamo svolto tutte le analisi che ci hanno rassicurato sul fatto che si trattasse solo di ferite superficiali, che non avevano leso organi interni”. La bimba “era in stato di choc emotivo – prosegue il primario – non parlava e anche questo ci aveva preoccupato, invece si trattava solo di uno stato momentaneo”. Dopo le analisi la piccola è stata trasferita con una diagnosi di trauma cranico nel reparto di neurochirurgia, dove si trova tutt’ora, piantonata dalle forze dell’ordine. Al momento non risulta che parenti si siano presentati all’ospedale. “Ieri sera – spiega Tipo – si è presentata una sedicente zia della bimba, che è stata poi allontanata e interrogata dalla polizia”.
L’uomo fermato per omicidio volontario a Cardito era stato tolto anni fa alla mamma che aveva problemi di alcolismo. Intanto Carmela Sannino, responsabile dei Servizi Sociali del Comune di Cardito ha affermato che “i bambini non frequentavano scuole del territorio per cui non si aveva idea del contesto familiare”.
Il sindaco del comune teatro dell’accaduto ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino nel giorno dei funerali. La data dei funerali non è stata ancora fissata.