La Silent Academy lucana verrà inaugurata contestualmente alla cerimonia di apertura per l’avvio di Matera 2019 capitale europea della cultura e nasce con l’obiettivo di coinvolgere tutti quei migranti arrivati in Italia con un bagaglio di competenze e di talento, artisti e mastri artigiani che hanno smesso di coltivare il loro genio sulla lunga strada dell’integrazione.
Scanditi dal lento lavorio delle mani, tipico del faber, i laboratori offriranno alla cittadinanza un insegnamento di competenze antiche.
Abiti che coloreranno una performance artistica, installazioni di pura falegnameria, una mostra di opere e stili saranno gli esempi tangibili di una contaminazione tra cultura locale ed esotica, all’insegna dell’accoglienza.
Un’occasione, questa, che porterà ad avviare quell’iter per certificare le conseguenze acquisite e restituire ai migranti i loro sogni e la loro identità.
Nella Silent Academy lucana nascerà una “scuola dei mestieri”, e i maestri saranno i migranti, con l’obiettivo di coinvolgere chi ha acquisito esperienze professionali e formative nei Paesi d’origine ma non riesce a sfruttarle in Europa per ragioni legate al proprio status e al proprio percorso di integrazione. I talenti delle mani diventano una “valuta alternativa” di scambio tra i nuovi cittadini stranieri e i grandi vecchi della cultura materana, proprio nel luogo che quest’anno sarà la vetrina di quell’Europa che alza i muri e chiude i porti.
I corsi tenuti dai maestri migranti saranno aperti a tutti, accompagnati da un iter istituzionale che permette di certificare il riconoscimento delle competenze acquisite. Ciascuno potrà collaborare alla realizzazione dell’opera collettiva, che sarà presentata negli eventi previsti alla fine di ciascun trimestre dell’anno accademico.
La figura cardine attorno alla quale saranno chiamati a lavorare i maestri artigiani, gli artisti e i corsisti è la Madonna della Bruna, la madonna nera protettrice di Matera. La festa del 2 luglio è uno dei momenti identitari più forti per la città dei Sassi. Che quest’anno racconterà la sua storia anche grazie alle opere di chi qui è arrivato da molto lontano