Il mondo del calcio e l’opinione pubblica sono in subbuglio da ormai 48 ore, in seguito a quanto accaduto durante la partita tra Inter e Napoli disputatasi lo scorso 26 dicembre. Oltre ai soliti cori contro Napoli e i napoletani nel corso del posticipo della 18esima giornata di Serie A, infatti, il calciatore azzurro Kalidou Koulibaly è stato preso di mira dalla tifoseria ospite divenendo oggetto di reiterati atti di razzismo. Dopo circa una ventina di minuti dalla Curva Nord sono stati intonati una serie di cori di chiara discriminazione territoriale. “Noi non siamo napoletani”, seguito da “Napoli m…., Napoli colera”, e infine dal famigerato “Vesuvio lavali col fuoco” ai quali si sono alternati i ‘buu’ razzisti nei confronti del difensore del Napoli Koulibaly. Il calciatore è stato espulso nel corso della partita per somma di ammonizioni. Il cartellino giallo che gli è valso l’espulsione lo ha rimediato rivolgendo un applauso ironico all’arbitro, a riprova della condizione emotiva e psicologica di grande nervosismo nella quale si trovava in quel momento.
Su Twitter, il giocatore ha scritto dopo l’accaduto: “Mi dispiace la sconfitta e sopratutto avere lasciato i miei fratelli! Però sono orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano: uomo”.
Un post che ha immediatamente abbracciato innumerevoli messaggi di solidarietà da parte dei tifosi di tantissime squadre e di tanti personaggi del mondo dello sport e non solo.
“Amo la mia squadra e quindi la mia città..Sono un tifoso passionale a volte anche esasperato ed ho trasmesso la mia passione anche ai miei figli trasmettendo a loro anche un odio ed una forza: l’odio verso le discriminazioni razziali e la forza di combatterle …. #siamotuttikoulibaly condividete amici…” con queste parole diramate attraverso i social, affiancate da una pizza dedicata al calciatore del Napoli il pizzaiolo Errico Porzio ha manifestato la sua solidarietà al suo beniamino per l’atto razziale di cui è stato vittima, lanciando un hashtag che è immediatamente diventato virale.