Sale a tre il numero di giornaliste uccise nell’ultimo anno nell’Unione Europea.
Dopo Daphne Caruana Galizia e Jan Kuciak, durante la mattinata di sabato 6 ottobre a Ruse, nel nord della Bulgaria, la giornalista Victoria Marinova della televisione locale TVN è stata brutalmente picchiata, stuprata e poi assassinata.
L’omicidio è avvenuto tra le 11 e le 12. Il corpo è stato ritrovato alle 14.20 sulle rive del Danubio e identificato in serata. La morte è avvenuta per soffocamento. La polizia sta ancora indagando, per capire se l’omicidio possa essere legato al suo lavoro giornalistico.
Victoria aveva 30 anni, ed era conduttrice televisiva dello show d’inchiesta “Detector”. L’ultima puntata era andata in onda lo scorso 30 settembre, quando aveva spiegato uno scandalo legato ai fondi europei scoperto da Bivol e Rise Moldovia, entrambi centri di giornalismo d’inchiesta partner di OCCRP.
Bivol ha pubblicato l’inchiesta il 10 settembre e tre giorni dopo due giornalisti che lavoravano alla vicenda sono stati arrestati dalla polizia bulgara mentre cercavano di salvare da una pila in fiamme dei documenti contenti prove dello scandalo.
I giornalisti di Bivol, che collaboravano con TVN, dovevano andare a visitare assieme a Victoria uno dei luoghi dell’appalto del GPgate la prossima settimana.
Atanas Tchobanov, direttore di Bivol, ha ricevuto minacce di morte dopo la pubblicazione del GPgate. Adesso chiede la protezione per il produttore di TVN, Ivan Stefanov, che assieme a Victoria e ai giornalisti di Bivol, stava lavorando allo scandalo GPgate.