Stremato, ma ancor più entusiasta ed incredulo, il “pizzaiolo social” di Soccavo, Errico Porzio, fatica a contenere la gioia e l’emozione scaturiti dall’esperienza newyorkese, condivisa con altri maestri pizzaioli noti e stimati.
Il pizzaiolo si Soccavo è stato tra i grandi protagonisti del primo Pizza Village organizzato nella Grande Mela, in concomitanza con il Columbus Day.
Il New York Pizza Festival, il primo festival della pizza organizzato a New York, in scena il 6 e il 7 ottobre, ha regalato svariate emozioni, soprattutto al pizzaiolo di Soccavo che ancor prima di partire, faticava a credere di essere stato convocato tra i “big” che hanno contribuito con la loro passione e il loro talento ad accrescere la fama della pizza napoletana nel mondo, unitamente all’antica arte legata a quel mestiere di cui sono egregi ed autorevoli esponenti.
Un successo suggellato anche dai più autorevoli giornali locali: il “New York Post”, uno dei giornali più letti e noti della Grande Mela, ha dedicato la prima pagina ai pizzaioli napoletani atterrati a New York per impreziosire il festival con la loro antica e rinomata arte.
Dopo la recente esperienza di Malta, Errico Porzio, dunque, è riuscito a conquistare anche New York.
Tra gli oltre 30 forni che hanno animato il festival, tra cui 6 capitanati da pizzaioli partenopei, uno dei più gettonati è stato proprio quello di Errico Porzio. Le 200 pizze preparate dal pizzaiolo di Soccavo sono terminate prima del previsto e se si considera che le sue irresistibili MargheErrico erano tagliate in 4 tranci, l’aritmetica sancisce che il talento di Errico Porzio ha accolto la preferenza di 800 americani!
Dunque, anche a New York, tutti pazzi per la MargheErrico: cornicione ripieno di latte cotto e pepe in grani, su base di margherita con ciliegina di bufala a fine cottura.
“Desidero ringraziare gli organizzatori Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci che hanno fortemente voluto coinvolgermi in quest’avventura indescrivibile, – ha dichiarato il pizzaiolo Errico Porzio – oltre al main sponsor Molino Caputo. Inoltre, ringrazio mio fratello Emanuele Porzio e il pizzaiolo Antonio Bosso che hanno collaborato alla grande nel rendere indimenticabile la giornata americana. Sono davvero emozionatissimo, in tanti mi conoscevano e non ero minimamente preparato a ricevere questo bagno di folla, ricco di stima ed ammirazione per il mio lavoro, in una realtà così distante dalla mia Soccavo!”