Il 6 e 7 ottobre, nel pieno della settimana del “Columbus Day”, il Napoli Pizza Village vola a New York per fare la sua prima apparizione all’estero.
Un esordio che non poteva che avvenire nell'”altra capitale della pizza”: nel celeberrimo quartiere Bronx si accenderanno 30 forni in occasione del primo “New York Pizza Festival“, creando un’affascinante occasione di incontro tra diversi stili di pizza, quello napoletano, che ovviamente sta spopolando anche nella Grande Mela, ma anche quelli del New York style e Chicago Style. Una vera e propria festa in uno dei quartieri più italiani della città, a fare da cornice alla manifestazione, infatti, sarà il Belmont Business Improvement District per un evento di calibro internazionale che vedrà la partecipazione dei più rinomati pizzaioli statunitensi, di numerosi testimonial del food mondiale e, soprattutto, dei più quotati maestri pizzaioli napoletani protagonisti del Napoli Pizza Village.
Un’iniziativa che funge da ponte virtuale sull’Atlantico per congiungere idealmente Napoli e New York, due luoghi per antonomasia di culto della pizza.
“Il Napoli Pizza Village – dichiarano gli organizzatori Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci – è oramai maturo e pronto ad andare incontro ad un pubblico internazionale e pronto a misurarsi in nuove sfide. New York è espressione di culture diverse, una realtà in cui anche il food è all’avanguardia, innovazione allo stato puro. Il nostro compito e il nostro obiettivo, quindi, sarà di diffondere le nostre tradizioni e la napoletanità nel mondo dimostrando quanto la manualità, l’artigianalità e l’abilità dei nostri maestri facciano la differenza tra la pizza napoletana e gli altri rispettabilissimi tipi di pizza.”
Il Napoli Pizza Village schiererà quindi un vero e proprio “Dream Team” con alcune delle icone di genere più conosciute e riconosciute al mondo: Brandi, Trianon, Concettina ai Tre Santi, Sorbillo, Vesi, Rossopomodoro, Fratelli Salvo e Errico Porzio.
Maestri pizzaioli e pizzerie che hanno scritto la storia del cibo di strada più amato al mondo e che con il loro talento, probabilmente, rappresentano il biglietto da visita più autorevole di Napoli nel mondo.
Inizia, quindi, un processo di internazionalizzazione che vedrà nei prossimi mesi ed anni il Napoli Pizza Village volare oltre i confini nazionali in veste di ambasciatore della pizza napoletana nel mondo. Un percorso di promozione che dopo aver fatto tappa negli Usa, approderà in Europa e anche in estremo Oriente.
Brandi, più che una pizzeria, un’istituzione, il luogo di nascita, la bottega natale della pizza. Proprio tra le pareti di Brandi, in Salita S. Anna di Palazzo, nei pressi di Piazza del Plebiscito, si usò per la prima volta basilico, mozzarella e pomodoro per dare l’effetto tricolore a una pizza speciale che venne offerta alla Regina Margherita.
Trianon, fondata nel 1923, che ha ereditato il nome dall’omonimo teatro, il Trianon, che per anni è stato il luogo in cui si esibivano i migliori artisti della scena teatrale napoletana e italiana.
Vesi, che dal 1921 tramanda di generazione in generazione l’arte di lavorazione della pizza, garantendo sempre la stessa cura e senza mai retrocedere sulla scelta dei prodotti, senza mai perdere il contatto con la tradizione e garantendo la piena soddisfazione del cliente.
Concettina ai Tre Santi, sorta nel 1951 accanto all’edicola votiva di tre Santi, nel cuore della Sanità, dove si sfornavano sfornava con gioia e dedizione pizze fritte per tutto il Rione.
Rossopomodoro, che porta da vent’anni un po’ di Napoli in tutto il mondo facendo gustare la pizza napoletana artigianale a lunga lievitazione in più di cento località, dal nord al sud Italia, fino a Nizza, Londra, San Paolo, Reykjavik, Jeddah, New York e tante altre città.
Salvo, con una cultura tecnica approfondita, unita all’entusiasmo per il proprio lavoro, sta alla base dell’esperienza che la Famiglia Salvo si tramanda da generazioni. La pizzeria è tra le più note di tutto il panorama enogastronomico nazionale, recentemente premiata come terza miglior pizzeria del Mondo nella classifica di TOP50 Pizza.
Errico Porzio, con gli impasti a lunga e doppia lievitazione, tradizionali e alternativi, con cereali integrali o senza glutine per celiaci, per l’occasione proporrà la “Margherrico”: cornicione ripieno di latte cotto e pepe in grani, al centro pizza margherita con aggiunta di ciliegine di bufala a fine cottura.