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Una ricerca globale rivela che la musica live è l’esperienza umana più forte. Superati digital, video game e sesso

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
28 Settembre, 2018
in News
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Una ricerca globale rivela che la musica live è l’esperienza umana più forte. Superati digital, video game e sesso
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live-musicLive Nation, azienda leader nel campo dell’intrattenimento live, ha pubblicato uno studio sul Potere del Live, prendendo in esame a livello globale i trend e i comportamenti di oltre 22,500 consumatori di 11 Paesi, di età compresa fra i 13 e i 65 anni. La ricerca, condotta assieme all’agenzia Culture Coop, rivela che nell’era del digitale e delle esperienze ‘virtuali’ la musica live è necessaria e più vitale che mai (oltre ad instaurare relazioni fra esseri umani).

Anche se connettersi alle persone non è mai stato così facile come ora grazie alla tecnologia, è difficilissimo creare delle relazioni con le persone. Il 73% dei partecipanti afferma che ora più che mai desidera godere di esperienze reali nel corso della propria vita e di essere stufo di quelle ‘virtuali’ e digitali.

La musica live è l’antidoto. Il 71% dei partecipanti si trova concorde nell’affermare che i momenti che li fanno sentire più “vivi” sono quelli passati ai concerti.

Gli aspetti più importanti che emergono dallo studio:

Nel mondo di oggi, dilaniato dalle divisioni e dalle fratture, la musica live è divenuta sempre più una forza unificatrice.
Alla domanda su cosa li definisca meglio come individui i partecipanti hanno risposto che la musica definisce la loro identità più della loro stessa città natale, politica, razza o religione. Le uniche cose più importanti della musica sono gli amici, la famiglia e i ricordi.

La domanda per la musica live è altissima. Lo studio riporta che 2/3 degli appartenenti alla generazione X,Y e Z (di età  compresa fra i 13 e i 49 anni) vanno almeno una volta ad un concerto o ad un festival durante l’anno, con la maggior parte che afferma di andare a diversi eventi live nell’arco dei 12 mesi. Live Nation osserva come la domanda crescente rifletta appieno le schiere di fan che vanno ai concerti e ai festival, con una crescita pari a +21% rispetto all’anno precedente per un totale di 86 milioni di spettatori nel 2017.

La musica live stimola i legami e fa bene all’umore. E’ stato provato attraverso un esperimento biometrico che studia i fan nella loro totalità durante un concerto che quasi il 70% dei partecipanti mostra una significativa sincronizzazione nei movimenti del corpo che stimola l’ossitocina, l’ormone che facilita i legami e le interazioni fra esseri umani. E questo stimolo permane nell’individuo dopo che il livello del loro buonumore è aumentato di 5 volte rispetto a prima dello show.

La musica live provoca emozioni più intense rispetto alla musica ascoltata in streaming e più alti valori rispetto al sesso. Alla richiesta di riflettere su una recente esperienza avuta ad un concerto e classificare l’intensità del loro coinvolgimento emotivo, il 78% degli intervistati ha risposto di provare emozioni fortissime. Altri avvenimenti o esperienze  digitali non si sono rivelate all’altezza a livello emotivo: gli intervistati dichiarano di provare emozioni meno forti ascoltando la musica in streaming (-27%) o giocando ai video game (-31%) e di apprezzare di più la musica live rispetto al sesso del 10%.

L’intensità delle emozione provate durante un live apre la mente a nuove idee. Il 67% del pubblico globale racconta che più si sente coinvolto emotivamente, più è aperto a nuove idee. Infatti, il 90% di loro racconta che i brand sono i benvenuti all’interno dello spazio dove si svolte il concerto solo se trovano una maniera autentica di accrescere e migliorare la loro esperienza.

I fan della musica live sono catalizzatori culturali. A livello mondiale, coloro che vanno ai concerti sono nel 29% dei casi più ricchi, esiste una possibilità 4 volte superiore che siano micro-influencers (ovvero hanno più di 1.000 followers sui loro social media) ed esiste il +121% di possibilità che siano molto influenti fra i loro coetanei.

Altri elementi interessanti:

  • I fan viaggiano per assistere ad un live: il 72% della generazione Z/Millennials hanno guidato per oltre 100 km per vedere un concerto.
  • Lo stile interessa i fan: Le ragazze che appartengono alla generazione Z/Millenials impiegano 20 minuti in più per prepararsi per andare ad un concerto rispetto alla loro routine. L’85% dei fan che vanno ai concerti hanno comprato nuovi vestiti da indossare per l’occasione.
  • I fan sono esperti tecnologici: il 71% di loro afferma che gli amici più stretti chiedono loro aiuto su dispositivi e prodotti tecnologici.
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live-musicLive Nation, azienda leader nel campo dell’intrattenimento live, ha pubblicato uno studio sul Potere del Live, prendendo in esame a livello globale i trend e i comportamenti di oltre 22,500 consumatori di 11 Paesi, di età compresa fra i 13 e i 65 anni. La ricerca, condotta assieme all’agenzia Culture Coop, rivela che nell’era del digitale e delle esperienze ‘virtuali’ la musica live è necessaria e più vitale che mai (oltre ad instaurare relazioni fra esseri umani).

Anche se connettersi alle persone non è mai stato così facile come ora grazie alla tecnologia, è difficilissimo creare delle relazioni con le persone. Il 73% dei partecipanti afferma che ora più che mai desidera godere di esperienze reali nel corso della propria vita e di essere stufo di quelle ‘virtuali’ e digitali.

La musica live è l’antidoto. Il 71% dei partecipanti si trova concorde nell’affermare che i momenti che li fanno sentire più “vivi” sono quelli passati ai concerti.

Gli aspetti più importanti che emergono dallo studio:

Nel mondo di oggi, dilaniato dalle divisioni e dalle fratture, la musica live è divenuta sempre più una forza unificatrice.
Alla domanda su cosa li definisca meglio come individui i partecipanti hanno risposto che la musica definisce la loro identità più della loro stessa città natale, politica, razza o religione. Le uniche cose più importanti della musica sono gli amici, la famiglia e i ricordi.

La domanda per la musica live è altissima. Lo studio riporta che 2/3 degli appartenenti alla generazione X,Y e Z (di età  compresa fra i 13 e i 49 anni) vanno almeno una volta ad un concerto o ad un festival durante l’anno, con la maggior parte che afferma di andare a diversi eventi live nell’arco dei 12 mesi. Live Nation osserva come la domanda crescente rifletta appieno le schiere di fan che vanno ai concerti e ai festival, con una crescita pari a +21% rispetto all’anno precedente per un totale di 86 milioni di spettatori nel 2017.

La musica live stimola i legami e fa bene all’umore. E’ stato provato attraverso un esperimento biometrico che studia i fan nella loro totalità durante un concerto che quasi il 70% dei partecipanti mostra una significativa sincronizzazione nei movimenti del corpo che stimola l’ossitocina, l’ormone che facilita i legami e le interazioni fra esseri umani. E questo stimolo permane nell’individuo dopo che il livello del loro buonumore è aumentato di 5 volte rispetto a prima dello show.

La musica live provoca emozioni più intense rispetto alla musica ascoltata in streaming e più alti valori rispetto al sesso. Alla richiesta di riflettere su una recente esperienza avuta ad un concerto e classificare l’intensità del loro coinvolgimento emotivo, il 78% degli intervistati ha risposto di provare emozioni fortissime. Altri avvenimenti o esperienze  digitali non si sono rivelate all’altezza a livello emotivo: gli intervistati dichiarano di provare emozioni meno forti ascoltando la musica in streaming (-27%) o giocando ai video game (-31%) e di apprezzare di più la musica live rispetto al sesso del 10%.

L’intensità delle emozione provate durante un live apre la mente a nuove idee. Il 67% del pubblico globale racconta che più si sente coinvolto emotivamente, più è aperto a nuove idee. Infatti, il 90% di loro racconta che i brand sono i benvenuti all’interno dello spazio dove si svolte il concerto solo se trovano una maniera autentica di accrescere e migliorare la loro esperienza.

I fan della musica live sono catalizzatori culturali. A livello mondiale, coloro che vanno ai concerti sono nel 29% dei casi più ricchi, esiste una possibilità 4 volte superiore che siano micro-influencers (ovvero hanno più di 1.000 followers sui loro social media) ed esiste il +121% di possibilità che siano molto influenti fra i loro coetanei.

Altri elementi interessanti:

  • I fan viaggiano per assistere ad un live: il 72% della generazione Z/Millennials hanno guidato per oltre 100 km per vedere un concerto.
  • Lo stile interessa i fan: Le ragazze che appartengono alla generazione Z/Millenials impiegano 20 minuti in più per prepararsi per andare ad un concerto rispetto alla loro routine. L’85% dei fan che vanno ai concerti hanno comprato nuovi vestiti da indossare per l’occasione.
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