«Come pediatra ero estremamente preoccupato per questo nuovo anno scolastico, un anno che in assenza di certezze sarebbe iniziato sotto i peggiori auspici. Il passo indietro registrato nel cosiddetto decreto Milleproroghe ci dice che è prevalso il buon senso». Antonio D’Avino, vice presidente nazionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e segretario provinciale della sezione di Napoli, esprime grande soddisfazione per la strada che si va delineando.
«Come Pediatri di Famiglia siamo molto soddisfatti – dice – nell’apprendere che l’emendamento sull’obbligo vaccinale per la frequenza scolastica è stato ritirato. La maggioranza, infatti, sta valutando una serie di emendamenti presentati da diversi gruppi parlamentari che abroga dal decreto Milleproroghe il comma che rende non obbligatori i vaccini per i bambini di materne e asili». Un cambio di passo essenziale in vista della prima campanella. «Con la mancanza di chiarezza vissuta negli ultimi mesi – prosegue D’Avino – si rischiava una catastrofe. La legge Lorenzin – ricorda D’Avino – prevede che i bimbi per poter accedere a nidi e scuole dell’infanzia devono portare la certificazione dei vaccini fatti. Mentre la circolare ministeriale sanciva il solo obbligo di autocertificazione da parte di quei genitori che dichiaravano di aver prenotato i vaccini “obbligatori”. Facile comprendere come questo potesse dare adito a confusione, se non addirittura a veri e propri inganni per aggirare l’obbligo». Le preoccupazioni di D’Avino erano legate non solo all’esperienza delle segnalazioni arrivate dagli studi Fimp di Napoli, ma anche da preoccupanti dubbi sollevati dai genitori stessi.
«Molte mamme sono disorientate, non sanno come comportarsi e hanno letto nella circolare ministeriale la volontà del governo di rallentare sul tema dei vaccini. Più di una mamma mi ha chiesto se questa nuova circolare fosse figlia di qualche dubbio sulla pericolosità dei vaccini. Chiaramente ho potuto rassicurare questi genitori e convincerli dell’efficacia e della sicurezza dei vaccini. Riuscire ad affermare l’obbligatorietà è un passo essenziale nella tutela della salute di tutti i bambini, e ancor più per quelli immunodepressi. Dobbiamo tutti imparare a parlare di vaccini fortemente raccomandati per le evidenze scientifiche più che di vaccini obbligatori. L’obbligo è stata una risposta necessaria rispetto alla riduzione delle coperture vaccinali, ma auspico che nei prossimi tempi i genitori partecipino in modo sempre più convinto alle campagne vaccinali».
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