Una nuova tragedia ha colpito l’Italia, travolgendo in un vortice di morte delle vite intente a godersi momenti di spensieratezza. La piena del torrente Raganello, nelle gole del Parco Nazionale del Pollino, a Civita, in Calabria, ha travolto due gruppi di escursionisti.
Dieci le vittime accertate, tra cui una 14enne. Cinque i feriti gravi, 23 le persone portate in salvo. La piena del torrente ha trascinato i corpi fino a tre chilometri di distanza dal punto in cui li ha colpiti. Alcuni sono morti annegati, impigliati tra le rocce.
Settanta le unità di soccorso che hanno lavorato al salvataggio e che continuano a farlo. Come spiega all’Ansa il capo della Protezione civile della Regione Calabria Carlo Tansi. Quello che si sa è che le gole sono state saturate dall’acqua piovana caduta copiosamente che hanno scaraventato le persone anche a tre chilometri di distanza”. Il livello del torrente aveva raggiunto i due metri e mezzo.
Quattro i bambini coinvolti, tutti ricoverati. Una bimba di 9 anni è stata trasferita dall’ospedale di Cosenza al Policlinico Gemelli di Roma dove è stata posta in sedazione profonda, con prognosi riservata. La piccola, che viene ventilata artificialmente, presenta insufficienza respiratoria acuta dovuta a inalazione di acqua fangosa. I dispersi ritrovati dai soccorsi sono tre pugliesi di 21, 22 e 23 anni. Si erano accampati in località Valle d’Impisa, a monte della zona del disastro, dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che ha informato via Twitter le forze dell’ordine scrivendo “sono vivi”. In tutto, ha fatto sapere il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, “sono 44 le persone coinvolte, 23 delle quali sono state salvate dai vigili del fuoco senza riportare ferite significative”.
Sono dieci, sei donne e quattro uomini, le vittime del nubifragio. Un tragico bilancio che poteva essere peggiore se si pensa che, al momento dell’esondazione, due gruppi di escursionisti di complessive 36 persone visitavano la zona, ignari del pericolo cui andavano incontro.
Nel tardo pomeriggio di martedì 21 agosto, la prefettura ha ufficializzato l’elenco dei nomi delle vittime: tra di loro c’è la guida, Antonio De Rasis, 32 anni, una lunga esperienza anche come soccorritore con la protezione civile. Unica vittima calabrese De Rasis, originario di Cerchiara di Calabria in provincia di Cosenza. Guida esperta e volontario della protezione civile, il giovane calabrese fu tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga all’hotel Rigopiano nel gennaio del 2017 in Abruzzo. Le altre vittime sono i romani Carlo Maurici, 35 anni, e Valentina Venditti, 34; tre persone originarie del Napoletano: Maria Immacolata Marrazzo, 43 anni, Carmela Tammaro, 41 e Antonio Santopaolo, 44; mentre erano pugliesi Miriam Mezzolla, 27 anni e Gianfranco Fumarola, 43, e originaria di Bergamo Paola Romagnoli, 55 anni. Il maltempo che si era abbattuto sulla Calabria aveva ingrossato il torrente Raganello, attorno alle profonde gole del quale, per quasi venti chilometri, si estende la riserva naturale che prende il nome dal corso d’acqua. Un mare di acqua e fango ha gonfiato in pochi minuti le gole esondando, trascinando via gli escursionisti e scaraventato alcune vittime anche a cinque chilometri di distanza dal luogo in cui sono state travolte.