Prosegue l’attività di contrasto e prevenzione degli sversamenti illeciti nella periferia orientale di Napoli e che vede i caschi bianchi capeggiati dal comandante Enrico Fiorillo impegnati a presidiare diverse aree sensibili, dove quotidianamente vengono rilasciate ingenti quantità di rifiuti di diversa natura.
Pochi giorni fa, i residenti in via Carlo Miranda, attraverso le pagine del nostro giornale, hanno denunciato il degrado generato dalla dilagante presenza di rifiuti, nonostante lungo quella strada vi sia già un’area sotto sequestro e che da ormai un anno attende di essere bonificata. Un clima che genera malcontento, ma anche timore, in virtù del fatto che non di rado, i capannelli di rifiuti vengono poi incendiati per disfarsi di tracce compromettenti che rischiano di ricondurre all’identità di coloro che scelgono la strada dell’illecito per disfarsi di diversi materiali di scarto.
Il tanto temuto “falò di ferragosto” alimentato da sostanze tossiche ed inquinanti, è stato appiccato durante il primo pomeriggio di martedì 14 agosto, come ormai accade di consueto, in un’area verde tra viale Carlo Miranda e via Manlio Rossi Doria.
L’area prescelta, l’orario e la modalità di esecuzione sono gli stessi che hanno contraddistinto gli altri incendi dolosi avvenuti nelle settimane precedenti: rifiuti di vario genere ammucchiati tra erba secca ed incolta e dati alle fiamme. I residenti in zona hanno allertato immediatamente i Vigili del Fuoco e questo ha consentito di domare le fiamme domate nel giro di pochi minuti. Nonostante ciò, il forte odore generato dai rifiuti bruciati è stato avvertito anche a diverse centinaia di metri di distanza.
Nel corso della stessa giornata, la polizia municipale e alcuni responsabili dell’Asia hanno sequestrato in via Carlo Miranda diverse lastre di amianto, gettate da ignoti in un cassonetto della spazzatura.