Dieng Khalifa, senegalese 19enne, ospite di una comunità di Partinico, in provincia di Palermo, è arrivato in Italia nel 2016, quando aveva 17 anni, viaggiando su un barcone, dopo aver trascorso un lungo e duro periodo in un campo libico.
Il giovane è una delle recenti vittime dell’ennesimo episodio di razzismo avvenuto in Italia.
Il 19enne ha denunciato i suoi aggressori ai carabinieri ai quali ha fornito un racconto circostanziato dell’accaduto: mentre si trovava in piazza Caterina a Partinico, appena fuori dal locale dove lavora come cameriere, è finito nel mirino di alcuni ragazzi, che l’hanno prima insultato, urlandogli “vattene di qui, sporco negro” e poi aggredito a suon di calci e pugni.
Un pestaggio che ha provocato a Dieng ferite alle labbra e alle orecchie, che i medici hanno dichiarato guaribili in sette giorni.
Dieng si è lasciato malmenare, senza reagire, senza provare a difendersi, perché gli educatori della comunità gli hanno insegnato che non si alzano le mani.
Un nuovo episodio a sfondo razzista allunga la lista degli stranieri aggrediti o bersaglio di colpi di arma da fuoco senza alcun motivo, se non il colore della pelle.
Durante la serata di venerdì 27 luglio, il 19enne, mentre serviva ai tavoli del bar dove lavora come cameriere è stato apostrofato in malo modo da alcuni clienti. Lui ha provato a giustificarsi dicendo che non stava facendo nulla di male, ma non è servito a placare l’ira violenta dei suoi aggressori. Erano in sette contro uno. Prima gli hanno tirato le orecchie, poi mentre uno del gruppo lo teneva fermo gli altri lo hanno preso a calci e pugni. E nel frattempo gridavano «vattene via sporco negro, torna al tuo paese».
Il giovane è andato immediatamente a denunciare l’episodio. Senza indugi nè paure si è affidato alla giustizia italiana. I carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini per individuare i responsabili dell’aggressione. I militari dell’arma hanno rintracciato e portato in caserma uno dei presunti aggressori del 19enne.