Due titolari di una pescheria in via Luca Giordano, nel quartiere Vomero a Napoli, hanno malmenato un nigeriano di 29 anni che chiedeva l’elemosina dinanzi al loro negozio.
Per questo motivo dovranno rispondere di minacce aggravate. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il 29enne invitato dai commercianti a spostarsi per non infastidire i clienti, avrebbe reagito in malo modo, pronunciando qualche parla di troppo risultata poco gradita ai due uomini che, di tutta risposta, dalle parole sono passati alle mani scagliandosi contro l’uomo, provocandogli così ecchimosi guaribili in tre giorni.
I due esercenti – napoletani incensurati di 29 e 43 anni – sono stati denunciati per minacce aggravate. Il 29enne sostiene di essere stato minacciato anche con un coltello da cucina.
Un episodio analogo si è verificato a Partinico, i provincia di Palermo, dove un senegalese di 19 anni, in Italia da due anni è stato insultato e picchiato da un gruppo di clienti all’esterno di un bar, secondo quanto denunciato dalla stessa vittima ai carabinieri.
Il ragazzo sarebbe stato insultato e poi preso a pugni e calci, mentre il gruppo gli urlava: «Vattene via sporco negro».
In Italia si sono registrati 8 episodi a sfondo razzista negli ultimi 45 giorni. A destare particolare allarmismo sono le modalità di questi gesti.
Molti attacchi sono avvenuti tramite fucili ad aria compressa. Dopo il grave ferimento della bambina di etnia rom a Roma, altri due casi analoghi si sono registrati a Cassola, in provincia di Vicenza, ai danni di un operaio di origine capoverdiana, il responsabile ha ammesso il gesto e si è difeso dicendo “ho sparato io, avevo mirato a un piccione” e a San Cipriano d’Aversa nel casertano, dove è rimasto ferito un giovane della Guinea.
Le forze di polizia hanno alzato la guardia preoccupate che la deriva razzista e lo spirito di emulazione possano moltiplicare gli atti di violenza ai danni di cittadini extracomunitari.