• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
sabato, 28 Giugno, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Il cugino dei fratelli Sarno cacciato dal programma di protezione: “E ora che faccio?Mi metto una corda al collo?”

Luciana Esposito di Luciana Esposito
15 Aprile, 2018
in Cronaca
0
Il cugino dei fratelli Sarno cacciato dal programma di protezione: “E ora che faccio?Mi metto una corda al collo?”
Share on FacebookShare on Twitter

aula_tribunale1Giuseppe Esposito detto ‘o maccarone, è stato uno degli elementi di spicco del clan Sarno di Ponticelli. Cugino dei fratelli Ciro, Vincenzo, Giuseppe, Luciano e Pasquale Sarno, è stato uno dei protagonisti della strage del Bar Sayonara, un’azione camorristica che il giudice Antonella Terzi nell’ordinanza di custodia cautelare descrisse così: «Ho cercato invano nel mio limitato vocabolario aggettivi che potessero rappresentare i sentimenti suscitati dalla vicenda oggetto della richiesta cautelare. Nessuno, tra quelli che mi venivano alla mente (feroce, folle, crudele, insensato) mi è parso adatto a descrivere l’orrore di quel tragico tardo pomeriggio di un ormai lontanissimo novembre del 1989». «Quel che accade è davvero troppo. Ed è troppo persino per gli ideatori ed artefici del gesto, che ne ricevono o ne riportano la notizia con inusuale sgomento. “Le mani nei capelli” sono la visibile manifestazione di un raccapriccio cui non riescono a sottrarsi neppure delinquenti incalliti, già rotti ad ogni esperienza».

ADVERTISEMENT

Fu proprio ‘o maccarone a portare al mandante della strage, Ciro Sarno, le prime notizie dal luogo dell’agguato: «Io e mio fratello – si legge nella deposizione di Ciro Sarno – ci andammo a posizionare su un lastrico solaio di un edificio del parco Vesuvio, da cui si dominava tutta la scena e l’intero rione. Le prime notizie che mi giunsero, portatemi da mio cugino Esposito Giuseppe “’o maccarone” erano drammatiche per due ordini di ragione, sia perché mi diceva che non era stato ucciso nessuno degli uomini dell’Andreotti sia perché mi aggiungeva erano state uccise persone innocenti. Solo successivamente si apprese che invece, era rimasto a terra, oltre a quattro vittime innocenti, anche Borrelli Antonio e colpito Vincenzo Meo, che morì dopo qualche giorno in ospedale. Le auto con i killer andarono via dopo l’azione recandosi a Barra dove c’era ad attenderli Gennaro Aprea. Durante il percorso gli autori della strage furono costretti ad abbandonare una delle macchine; l’altra invece venne dato alle fiamme nelle zone di Barra. Dopo un paio di giorni, nei quali io e mio fratello Giuseppe ci allontanammo dal rione, nell’incontrarmi con De Luca Bossa Umberto pretesi da lui spiegazioni su come potesse essere successa quell’incredibile strage. Egli si giustificò dicendo che il suo obiettivo, Borrelli Antonio, era riuscito a colpirlo, inseguendolo fino a dentro la gelateria, per cui non era riuscito a controllare e a dirigere l’azione degli altri, che avevano sparato all’impazzata».

Le dichiarazioni fornite dagli ex malavitosi diventati collaboratori di giustizia, hanno contribuito a far luce su quello e su altri fatti di camorra, contribuendo a determinare pesanti condanne per molti affiliati alla cosca che per circa un trentennio tenne sotto scacco l’entroterra vesuviano. In seguito al declino del clan Sarno, quando i cugini hanno iniziato la conversione da boss a collaboratori di giustizia, le redini del clan passarono proprio tra le mani di ‘o maccarone che lo guidò nel periodo in cui scoppiò una faida interna, in seguito al passaggio di ex gregari tra le fila del clan D’Amico del Rione Conocal.

Oggi, ‘o maccarone ha 53 anni ed è nuovamente balzato agli onori della cronaca a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate di recente. Esposito afferma di aver ricevuto il benservito da parte dello Stato dopo 7 anni, in quanto – a suo dire – sarebbe stato estromesso dal programma di protezione senza motivo. Denuncia di non riuscire ad andare avanti e di essere preoccupato per il bimbo di due anni che nel frattempo ha messo al mondo, proprio mentre era sotto protezione. A suscitare l’ira dell’ex affiliato alla cosca numero uno di Ponticelli è la recente decisione di allontanare dal quartiere ed inserire in un programma di protezione all’incirca 60 persone imparentate ai Sarno, in seguito agli omicidi di Mario Volpicelli – cognato dei Sarno, in quanto sposato con una sorella degli ex boss – e Giovanni Sarno, nell’ambito di quella che fu ribattezzata “la vendetta contro i parenti dei pentiti dei Sarno“. L’uomo, facendo riferimento esplicito agli omicidi avvenuti all’inizio del 2016 e che vengono stimati essere una reazione del braccio armato del clan che ancora cerca di sopravvivere alle prime condanne per la strage del Bar Sayonara, non si spiega perchè, invece, la Procura di Napoli ha scelto di estromettere dal piano di protezione proprio lui che è stato uno dei fondatori del clan.

“Posso uscire di casa per tre ore al mattino e tre ore la sera, ma dove vado? Non ho neanche i soldi della spesa. – si legge nelle dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Esposito – E non posso andare da nessuna parte a chiedere lavoro. Chi mi prende a questa età e con il mio curriculum criminale? Papa Francesco, il cardinale Sepe e tanti parroci napoletani invitano sempre i camorristi a pentirsi, a convertirsi, a deporre le armi. Io l’ho fatto e a cosa è servito? E’ giusto che io sia stato abbandonato come un giocattolo che non piace più? Che devo fare? Mettermi una corda al collo?“

Tags: agguaticamorraclan andreotticlan sarnocollaboratori di giustiziafratelli sarnogiuseppe espositogiuseppe esposito o maccaroneponticelliprocura di napoliprogramma di protezionestrage del bar sayonara
ADVERTISEMENT
Prec.

Calcio a 5: Lollo Caffè Napoli – Milano finisce 4-2

Succ.

Auchan via Argine: lavoratori in sciopero, ma il “caso baby-gang” esiste ancora

Può interessarti

VIDEO-Ponticelli: il consigliere Sollazzo in affari con i clan e l’assordante silenzio del sindaco Manfredi
Cronaca

Vincenzo Sollazzo: chi è il consigliere della VI Municipalità di Napoli in affari con i clan di Ponticelli

27 Giugno, 2025
Ponticelli, sgomberi nella roccaforte del clan: minacce sui social ai parenti di Braccia
Cronaca

Ponticelli, sgomberi nella roccaforte del clan: minacce sui social ai parenti di Braccia

27 Giugno, 2025
Agente e infermiera aggrediti da un detenuto nel carcere di Secondigliano
Cronaca

Agente penitenziario si toglie la vita nel parcheggio del carcere di Secondigliano

27 Giugno, 2025
Incidente sulla Tangenziale di Napoli: morti due motociclisti
Cronaca

Incidente sulla Tangenziale di Napoli: morti due motociclisti

27 Giugno, 2025
Napoli, esplosione a via Foria: donna estratta viva, in corso evacuazione e ricerche
Cronaca

Esplosione a Napoli: un morto e quattro feriti, ipotesi fuga di gas al primo piano

27 Giugno, 2025
Donne, attenzione: sequestrati cosmetici a Napoli. Ecco cos’è l’idrochinone e perché è vietato
Cronaca

Maxi sequestro di cosmetici tossici a Napoli: oltre 22mila prodotti ritirati dal commercio

27 Giugno, 2025
Succ.
Auchan via Argine: lavoratori in sciopero, ma il “caso baby-gang” esiste ancora

Auchan via Argine: lavoratori in sciopero, ma il "caso baby-gang" esiste ancora

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

VIDEO-Ponticelli: il consigliere Sollazzo in affari con i clan e l’assordante silenzio del sindaco Manfredi

Vincenzo Sollazzo: chi è il consigliere della VI Municipalità di Napoli in affari con i clan di Ponticelli

di Luciana Esposito
27 Giugno, 2025
0

Vincenzo Sollazzo risulta essere una delle figure cruciali dello scacchiere camorristico ponticellese, ma ciononostante continua a restare saldamente ancorato alla...

Ponticelli, sgomberi nella roccaforte del clan: minacce sui social ai parenti di Braccia

Ponticelli, sgomberi nella roccaforte del clan: minacce sui social ai parenti di Braccia

di Luciana Esposito
27 Giugno, 2025
0

Nel corso della mattina di giovedì 26 giugno le forze dell'ordine hanno eseguito lo sgombero di un edificio occupato abusivamente nel...

Coca-Cola Pizza Village 2025: sul palco una squadra da stadio tra hit, emozioni e grandi ritorni

Coca-Cola Pizza Village 2025: sul palco una squadra da stadio tra hit, emozioni e grandi ritorni

di Redazione Napolitan
27 Giugno, 2025
0

La musica torna protagonista al Coca-Cola Pizza Village 2025, affiancando il racconto della pizza con un programma di eventi serali che...

Crolla il solaio in una scuola di Barra: la versione dei testimoni

Ponticelli, solaio franato nella scuola dell’infanzia: la lettera di una mamma

di Redazione Napolitan
27 Giugno, 2025
0

Quando una scuola crolla, non è solo il cemento a spezzarsi. Crollano certezze, sicurezze, fiducia. E quando al cedimento strutturale...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?