Bistrot Dalì è l’ultimo tassello del “trio delle meraviglie” sorto a Volla nel segno del gruppo Leonessa: è il 2010 quando Tommaso, giovane rampollo di una famiglia che all’ombra del Vesuvio è sinonimo di garanzia e qualità, trasforma la sala ristorante dell’Hotel di via Sanzio in un ricercato destinato le cui quotazioni sono in perenne ascesa.
Tommaso, in effetti, può essere considerato il perno portante nonchè l’anima di questo progetto imprenditoriale vincente. Un’avventura che ha intrapreso all’età di 18 anni, proprio a febbraio ne ha compiuti 36, quindi, calcolatrice alla mano, i numeri dicono che ha speso metà della sua vita a dedicarsi alla ristorazione. Competenze, motivazioni e passione che nel 2010 convergono nella nascita di Bistrot Dalì: un ristorante che rispecchia molto il concept di ristorazione di Tommaso che lo forgia proprio a immagine e somiglianza dei suoi principi ispiratori, dall’arredo al modo di svolgere l’attività.
“E’ un locale polivalente, dove puoi trascorrere una serata romantica o dove portare a cena ospite importante, dove la costante che si ripete è assicurare al cliente la scelta di un prodotto di qualità, a prescindere da quello che ordina. – spiega Tommaso Leonessa – La carne la scelgo personalmente ed esigo che sia di una qualità superiore, ci tengo in modo particolare. In cucina abbiamo uno chef bravissimo, intorno al quale ho costruito un gruppo di lavoro formato da tutti ragazzi, il più grande ha 39 anni. Sono tutti molto seri sul lavoro che, però, si svolge in un clima disteso ed armonioso.”
Diversi i tratti peculiari e distintivi di un ristorante che ha realmente introdotto un nuovo modo di concepire la ristorazione all’ombra del Vesuvio. Il menù viene cambiato ogni 40-50 giorni, eccetto per alcuni capisaldi, come la parmigiana al vapore, un degli ever green del bistrot. La domenica – unico giorno della settimana in cui il bistrot è aperto a pranzo – c’è il menù fisso: 3 antipasti, 3 portate di terra, qualche primo, il pesce del giorno esibito in vetrina, dove in perfetto “stile Leonessa” il cliente può scegliere il pesce che desidera mangiare.
La carta dei dolci viene aggiornata insieme al menù, all’interno del quale puntualmente spicca un solo panino che personifica l’interpretazione di gourmet di Bistrot Dalì. La proposte delle pizze, allo stesso modo, viene aggiornata in base alla stagionalità ogni sei mesi, quindi in sintonia con i prodotti di stagione.
“Ci piace essere quel locale dove puoi venire a cena ogni sera, per mangiare carne o pesce, ma anche il panino o la pizza”, spiega Tommaso Leonessa.
Un locale giovane, orchestrato da un imprenditore giovane, tra i cui fornelli si cimenta uno chef altrettanto giovane: Francesco Tullio.
Uno giovane che si è avvicinato ai fornelli per assecondare una sorta di gioco nato nel suo gruppo di amici, per stare tutti insieme, alla volta di Roccaraso durante il periodo estivo, nella più classica delle esperienze lavorative propinate ai giovani studenti della scuola alberghiera. Un percorso scolastico intrapreso a Cicciano e che ha portato il giovane Francesco per la prima volta nella cucina di un ristorante all’età di 14 anni. “Ho fatto la classica gavetta in un ristorante di Saviano: tagliare vedure, spadellare, queste erano le mie mansioni. – spiega lo chef Francesco Tullio – Dopo un’esperienza durata circa 4 anni a Roccarainola, in una delle classiche strutture, è iniziato il mio tour in giro per i ristoranti italiani: Isola d’Elba, Porto Ferraio, Claviere, al confine con Francia, per poi fare ritorno nell’entroterra vesuviano. Ho lavorato per 5 anni in un ristorante a Palma Campania, accanto allo chef di un ristorante gourmet in Germania che mi ha indirizzato verso quella che è l’anima del mio mestiere oggi. Ha saputo imprimermi quel tocco in più per impiattare e non solo. Dopo un anno a Torino, tramite Raimondo Mautone, lo chef del Ristorante del Pino che mi ha segnalato che la famiglia Leonessa stava cercando uno chef da inserire in questo ambiziosissimo progetto, mi sno proposto al Bistrot: così ha avuto inizio un percorso condiviso e per me altamente formativo. Avevo 26 anni quando ho iniziato e adesso ne ho 32. Al cospetto di grandi colossi della ristorazione come solo i Leonessa sanno esserlo nel napoletano, mettersi in gioco era una sfida ambiziosa e un po’ dura anche per me che volevo dimostrare di essere all’altezza della fiducia che Tommaso mi ha accordato.”
Che tipo di cucina propone Bitrot Dalì?
“Una cucina non molto sofisticata, prettamente mediterranea e rivisitata. l Piatti vengono sempre selezionati in base alla stagionalità del prodotto, oltre che per assicurare la qualità in ogni portata. Inoltre, produciamo taralli, grissini, focacce tutti i giorni, oltre al pre-dessert: canticcini, macarons, cioccolatini ripieni, nel periodo di carnevale le chiacchiere, quindi delle vere e proprie “coccole di dolcezza” da gustare prima del dolce.
La nostra non è una cucina classica nè estroversa, ma un giusto ed armonico compromesso tra le due versioni, contraddistinta soprattutto dall’abbinamento di sapori inediti che il cliente di certo non ha già mangiato altrove. Amo molto giocare con i contrasti, quindi abbinare dei sapori diversi o anche la stessa materia prima proposta in diverse consistenze, in modo da solleticare il palato.
Il mio intento è quello di non esaltare tanto i singoli sapori, ma fare cose belle e buone, senza mai eccedere. Il tratto caratteristico dei miei piatti e quindi della cucina del bistrot è la ricerca dell’equilibrio, quindi bilanciare i vari sapori. Non è affatto facile, ma il risultato è puntualmente apprezzato.”