Giunta ad un epilogo ancora più tragico una delle vicende che nelle ore precedenti aveva già scosso e non poco l’opinione pubblica. Una 14enne vittima di violenze sessuali da parte del padre che aveva trovato la forza e il coraggio di raccontare il suo dramma in un tema in classe.
Poche ore dopo che la vicenda è stata divulgata dia media, il 53enne si è ucciso impiccandosi a una trave nella chiesa di Roccasecca, il paesino in cui viveva.
La moglie dell’uomo ha puntato il dito contro la stampa, asserendo che le notizie non veritiere divulgate dagli organi di stampa avrebbero portato l’uomo a compiere l’estremo gesto.
La terribile vicenda era venuta alla luce lo scorso venerdì 19 gennaio, quando all’ex agente penitenziario, allontanato dal servizio perché ludopatico, sono stati notificati l’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Un intervento obbligato dopo che a dicembre la 14enne aveva raccontato il suo calvario in un tema dal titolo: «Scrivi una lettera a tua madre confessandole ciò che non hai il coraggio di scriverle».
La ragazza scrive in quel tema che da sei mesi, quindi da quando aveva 13 anni, il padre abusava di lei ogni volta che rimanevano soli a casa. La professoressa informa il dirigente scolastico che si rivolge alla polizia. Dopo alcuni mesi di indagini, venerdì il gip Salvatore Scalera, su richiesta del pm Roberto Bulgarini Nomi, emette un ordine di allontanamento con obbligo «a mantenere una distanza di almeno 1000 metri in caso di incontro occasionale con moglie e figli con l’applicazione del braccialetto elettronico».
La studentessa, che ha altre tre sorelle, ha trovato il coraggio di denunciare il padre nel tema in cui ha scritto che la prima volta fu un giorno in cui non si sentiva molto bene e non era andata a scuola. «Così, ogni volta che rimanevamo io e lui da soli, a casa, anche per 5 minuti, risuccedeva», ha scritto la ragazza nel tema, acquisito agli atti.
Gli inquirenti indagano anche su un altro episodio che riguarda la figlia più grande, oggi 28enne, verso la quale il padre avrebbe mostrato interesse sessuale. Lo ha raccontato la madre che ha precisato come «in quell’occasione il marito aveva promesso che non si sarebbero più verificati fatti analoghi».
Il comportamento del 54 enne, si legge nell’ordinanza del gip, «mostra un’indole subdola e manipolatrice, con scarsa capacità di controllo dei propri istinti sessuali». Per il magistrato, inoltre, «le modalità della condotta» e «il contesto familiare in cui sono state poste in essere» fanno propendere «sicuramente per la sussistenza dell’attualità e del pericolo di reiterazione di condotte analoghe o diverse».
Secondo il magistrato, non sarebbero emerse circostanze «per dubitare sull’attendibilità delle agghiaccianti confidenze» rese dalla minore, «avvalorata dalle dichiarazioni dei familiari e dalla modalità con cui la ragazza ha deciso di esternare l’accaduto».