Il ragazzo che ha sferrato un pugno a Ciro Emanuele, il 16enne aggredito all’uscita della stazione metropolitana “Policlinico” intorno alle 21.30 di domenica 14 gennaio, si è “ispirato” ad una scena della terza serie di “Gomorra”.
Il dato emerge dalle immagini immortalate dalle telecamere, in cui si vede il ragazzo che si sfila dal polso l’orologio d’acciaio e se lo arrotola attorno alla mano, come se fosse un tirapugni.
Il gesto compiuto da C.M., quindicenne di origini rumene imita, per l’appunto, una delle scene più violente e note della terza stagione di Gomorra. Genny Savastano, boss e protagonista amatissimo della fiction, compie quel gesto quando massacra di botte Gegè, il contabile dei Savastano, reo di averlo tradito e per “incattivire” i pugni inferti, arrotola il Rolex intorno alla mano, proprio come ha fatto il giovanissimo che sembra abbia aggredito il 15enne di Materdei senza motivo.
Intanto la polizia, durante la giornata di venerdì 19 gennaio, ha denunciato per lesioni aggravate gli altri due componenti della banda di bulli. Meno di 7 giorni dopo l’accaduto, gli inquirenti hanno ricostruito l’episodio nei dettagli, risalendo all’identità degli autori del pestaggio.
Il sedicenne di Materdei stava rientrando a casa con due amici dopo una partita di calcetto. Quattro ragazzi di Marano di Napoli, iniziarono a importunarli: «Non ci piaceva come ci guardavano», hanno riferito alla polizia.
Inizialmente gli lanciarono contro vari oggetti, tra cui un panino. Ciro e i suoi amici, ignorarono le provocazioni dei bulli e accelerarono il passo per raggiungere la metropolitana il prima possibile, quando due motorini sfrecciarono davanti a loro. Ciro fu afferrato alle spalle da uno dei quattro: è un diciassettenne figlio di un italiano e di una sud americana, con i capelli rasta, che lo colpisce al naso con un pugno e glielo frattura.
Proprio per arginare il fenomeno dell’emulazione, la commissione Politiche sociali della IV municipalità (San Lorenzo – Vicaria – Poggioreale, dunque quella che include Forcella) ha intrapreso un’importante iniziativa: ha chiesto che il Comune non conceda più il permesso di girare scene violente nelle strade cittadine. La richiesta viene avanzata «vista la recrudescenza di attività criminali inneggianti e concomitanti con la visione della recente serie Gomorra, dove baby gang, sparatorie, agguati, ricatti e pizzo sono il tema continuo e trainante e dove le azioni di polizia e ripristino di legalità sono praticamente assenti. Tutte queste scene ripetute e violente mostrano di fatto ed erroneamente ai nostri figli solo il lato negativo della realtà cittadina. Non è più ammissibile — concludono il presidente della commissione e il suo vice, Mario Maggio e Antonio Napolitano — una tale visione distorta della nostra città , non è ammissibile che i napoletani debbano sopportare di veder girare certe scene di violenza dove magari qualche loro caro ha anche dato la vita a causa di certi fenomeni criminali».