Si svolgeranno alle 09,30 di oggi, mercoledì 17 gennaio, i funerali di Giuseppe Parretta, il 18enne ucciso nel pomeriggio di sabato 13 gennaio in via Ducarne a Crotone. Il corteo funebre partirà dall’obitorio dell’Ospedale San Giovanni di Dio fino al Duomo dove verranno celebrati i funerali.
Come già annunciato, in occasione dei funerali è stato proclamato il lutto cittadino, su disposizione del sindaco
Ad uccidere Giuseppe, sotto gli occhi della madre, del fratello, della sorellina e della fidanzata, Salvatore Gerace, 56 anni, già noto alle forze dell’ordine.
Un omicidio che ha scosso l’intera comunità crotonese: nella serata di domenica, infatti, in migliaia hanno preso parte alla fiaccolata silenziosa in ricordo della giovane vittima.
Il delitto è avvenuto nel centro storico della città calabrese, in un palazzo che ospita l’abitazione della vittima, ma anche la sede dell’associazione “Libere donne”, che da anni contrasta la violenza sulle donne e della quale Katia Villirillo, la madre di Giuseppe, è la responsabile.
L’omicida, Salvatore Gerace di 57 anni, aveva già avuto in passato dissapori con la famiglia Parretta. Lo scorso 13 gennaio, intorno alle 16.30, si è accesa una discussione. Anche altri familiari di Giuseppe hanno assistito all’escalation di rabbia che ha portato l’uomo a estrarre una pistola e ad aprire il fuoco. L’uomo ha esploso contro il giovane quattro, forse cinque colpi di pistola. Due lo hanno colpito al torace e gli sono stati fatali. Per il ragazzo non c’è stato nulla da fare, è morto tra le urla della madre.
Giuseppe era uno studente del liceo artistico e lavorava saltuariamente come cameriere nei locali del centro di Crotone, come fanno molti ragazzi della zona. Il suo assassino, che invece era già noto alle forze dell’ordine, dopo aver sparato, è rimasto immobile e si è consegnato alla prima pattuglia di polizia arrivata sul posto.
Giuseppe Parretta, che aveva compiuto 18 anni, viene descritto come un ragazzo dedito al lavoro e con la testa a posto.
Salvatore Gerace ha dichiarato agli inquirenti che si sentiva spiato dalla famiglia della vittima con cui aveva avuto diverbi negli ultimi tempi. Una futile e apparente lite di vicinato si è trasformata in omicidio colposo. Giuseppe Parretta, appena maggiorenne, era arrivato da poco a bordo della sua moto con la fidanzata quando l’uomo ha fatto il suo ingresso nell’associazione.
Ha sparato qualche colpo in aria con una pistola detenuta illegalmente, prima che il giovane lo affrontasse a protezione della mamma, della sorella, del fratello e della fidanzata. La distanza ravvicinata dei colpi non gli ha dato scampo.
E’ durato poco più di 50 minuti l’interrogatorio del Gip Michele Ciociola a Salvatore Gerace, 56 anni, che lo scorso 13 gennaio ha ucciso il 18enne Giuseppe Parretta.
L’interrogatorio si è svolto nella Casa circondariale di Crotone nel pomeriggio di martedì 16 gennaio.
Il Gerace ha confermato quanto aveva già sostenuto al momento dell’arresto: continua a ribadire che si sentiva perseguitato, era convinto di essere controllato e temeva per la sua vita.
Gerace sostiene inoltre che i colpi, partiti dalla Beretta, che hanno provocato la morte di Giuseppe siano stati accidentali, partiti durante una colluttazione.
Intanto nel pomeriggio di lunedì 15 gennaio, il medico legale Isabella Aquila ha eseguito l’autopsia sul corpo della giovane vittima.
A stroncare la vita e i sogni di Giuseppe pare sia stato il colpo di pistola in pieno petto che gli ha reciso l’aorta, occorrerà però attendere 60 giorni per avere tutte le conferme del caso.
L’omicidio del giovane Giuseppe Parretta ha scosso la città che, dopo essere scesa in piazza per partecipare alla fiaccolata nella serata di domenica 14 gennaio, si prepara all’ultimo saluto che avverrà stamane nella Basilica Cattedrale e sarà lutto cittadino.