Continuano ad emergere le verità nascoste, legate all’omicidio di Salvatore Solla, 64enne ras della droga del Lotto O di Ponticelli, ucciso alle 13.35 del 23 dicembre del 2016, proprio nel cuore di quel rione che viveva e percepiva come il suo quartier generale.
Un omicidio completamente ricostruito grazie alle testimonianze di Ciro Niglio e Rocco Capasso, due ex affiliati al clan De Micco che, diventati collaboratori di giustizia, hanno contribuito ad assicurare alla giustizia gli esponenti del clan dei tatuati coinvolti nell’omicidio Solla e nelle altre azioni criminali sulle quali c’è la firma del clan che, in seguito a una sanguinaria faida, dopo il declino dei Sarno, è riuscito ad imporre la propria egemonia a Ponticelli.
Il movente dell’omicidio Solla è ormai chiaro: il diniego da parte di quest’ultimo di corrispondere il pizzo ai De Micco sulla piazza di spaccio che gestiva proprio nel Lotto O, da quando era stato scarcerato, nell’estate del 2016, dopo aver scontato una pena di diversi anni.
Un omicidio ricostruito anche e soprattutto attraverso i messaggi che gli autori del delitto si sono scambiati per portare a compimento quel piano di morte.
Luigi De Micco, il presunto reggente dell’omonimo clan, in seguito all’arresto dei fratelli Marco e Salvatore, il presunto killer Antonio De Martino, un «filatore» (rimasto per ora ignoto) e che il De Micco chiama con appellativi amorevoli: «Cuore», «amore».
I De Micco non sapevano che i loro telefoni fossero intercettati dalla polizia che , tuttavia, leggeva quei messaggi con un ritardo di circa quindici minuti: un tempo più che sufficiente per irrompere nel Lotto O, uccidere Solla e darsi alla fuga, prima che le forze dell’ordine giungano sul luogo dell’agguato.
Il botta e risposta a suon di sms necessari per pianificare la morte di Solla, ha inizio il 22 dicembre del 2016, un giorno prima dell’agguato, quando sfuma il primo tentativo di uccidere Solla che veniva indicato come «Banfi» in quei messaggi codificati in cui il clan decideva le sorti della sua vita, in virtù della vaga somiglianza con l’attore pugliese.
Quella sera il Napoli giocava in trasferta a Firenze e Luigi De Micco cerca di spronare il filatore con l’offerta di un regalo in arrivo, sottolineando che dopo la partita Solla avrebbe ripreso a girare nel rione, per controllare il territorio di sua competenza: «Amore impegnati che verrai premiato», «vedi che dopo il Napoli, questi comunque scendono in mezzo alla strada» sono alcuni stralci dei messaggi che De Micco invia al “filatore”.
I messaggi del 22 dicembre 2016
De Micco : «Ok cuore, dimmi ki vedi, dove e come».
Filatore : «Sta il parente di Banfi sopra al porticale».
De Micco : «Dimmi appena vedi Banfi o uno dei due cugini».
Filatore : «Stanno i ragazzi sotto casa loro».
De Micco : «Ki sono, dimmi i nomi».
Filatore : «Il parente di Banfi e Umb» (Il boss rivale Umberto De Luca Bossa, ndr).
De Micco : «Amo’, aggiornami sempre, vedi se Banfi e Mikk (l’altro rivale Michele Minichini, ndr) si mettono in qualche makkina. Tutto, aggiornami di tutto».
Filatore : «A Banfi nn lo vedo, stanno solo i ragazzi».
De Micco : «Amore impegnati, ke verrai premiato».
Quel giorno, tuttavia, il filatore non riesce a mettersi sulle tracce di Salvatore Solla. La mattina seguente, intorno alle 13.30, in via Decio Mure, il filatore intercetta Solla nell’auto di Giovanni Ardu, parcheggiata davanti a un’agenzia di scommesse.
Quindi, il filatore invia a Luigi De Micco l’sms che tanto desiderava ricevere: «Banfi sta nella macchina stilo grigia», «Banfi sta girando per le case».
Filatore : «Banfi sta sotto centro scommesse».
De Micco : «Dentro?».
Filatore : «Fuori».
De Micco : «Da solo?».
Filatore : «Sta fermo in makk».
Luigi De Micco non perde tempo e invia un messaggio ad Antonio De Martino, pronti a entrare in azione, che sta inviando loro le armi per l’agguato: «Amo’, state lì, vi aggiorno io, mo vi mando gli indumenti per stare pronti. Vestitevi presto e tenete auto a portata di mano».
De Micco al killer: «Sta fuori scommesse».
Killer : «Ok andiamo».
De Micco a Filatore: «Se succede avvisami».
Filatore : «Hanno fatto».
Killer a De Micco: «Vien, muovt».
De Micco a killer: «Butta», riferendosi al telefono.
De Micco no perde tempo e manda un messaggio ad Antonio De Martino: «Vestitevi presto, tenete l’auto a portata di mano»; «mandami un messaggio appena siete pronti». Tocca ancora al filatore: «Banfi sta sotto il centro scommesse»; «sta fermo»; «sta ancora lì»; «c’è amo lo vede».
Pochi minuti dopo il filatore invia a De Micco un messaggio secco ed inequivocabile che gli conferma che Solla è stato ucciso: «Hanno fatto».
Negli attimi immediatamente successivi al delitto, De Micco impartisce gli ultimi ordini ai suoi uomini: «Butta», scrive il boss al killer e al filatore, facendo chiaro riferimento alla necessità di disfarsi delle schede sim usate per organizzare il delitto.
A uccidere Salvatore Solla, secondo quanto emerso dall’inchiesta del pm Antonella Fratello, sono stati Luigi De Micco, Davide Principe, Antonio De Martino, Alessio Esposito e Nicola Pizzo. Non è stato invece ancora identificato il «filatore», cioè la persona che tramite sms segnalava a De Micco la presenza di Solla.