Si serviva di un blog, una 19enne residente a Porto Recanatiper istigare giovani donne e anche minorenni al disturbo alimentare mediante l’induzione a seguire diete o ad effettuare terapie che portano all’anoressia.
Ragazzine di 14 e 15 anni istigate a perdere peso: la 19enne le convinceva a seguire una dieta particolare con un apporto massimo di 500 calorie al giorno. Se avessero abbondato con il cibo un rimedio c’era: vomitare. E qui venivano dispensati consigli e metodi su come fare per procurarsi il vomito e rigettare “il cibo ingerito in eccesso”.
Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata dalla mamma di una ragazza di 15 anni residente ad Ivrea che leggeva assiduamente il blog. La ragazza aveva accusato gravi disturbi alimentari che determinavano una costante perdita di peso, al punto che era stata costretta ad affidarsi alle cure di uno psicologo. Nel 2016, dopo aver appurato la pericolosità dei contenuti pubblicati su quel blog, la donna si è rivolta alla polizia di Ivrea.
Gli investigatori del commissariato di Ivrea hanno individuato la blogger, anche lei anoressica, attraverso la creazione di un apposito account, appurando che molte adolescenti tra i 14 e i 15 anni le chiedevano consigli su come mangiare.
La blogger è stata quindi denunciata. La polizia ha chiesto all’autorità giudiziaria anche l’oscuramento del sito mediante il quale i reati venivano commessi.
La 19enne è accusata di istigazione al suicidio e lesioni gravissime.
Il blog “Pro Ana” è nato per alimentare il fenomeno dell’anoressia ed era frequentato da migliaia di adolescenti.
Il tema dell’anoressia e della bulimia basati sulla dieta Pro Ana è da tempo in discussione in parlamento. La scorsa estate era arrivata una proposta di legge bipartisan per introdurre il reato di istigazione all’anoressia (al reato 580 del codice penale verrebbe affiancato il 580bis). A presentarla, come prima firmataria, è stata la deputata Pd, Michela Marzano.