Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla Campania nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 novembre ha consegnato un’amara sorpresa a genitori ed allievi del plesso Madonnelle dell’Istituto Comprensivo 88esimo Circolo De Filippo di Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli. Un edificio prefabbricato, ristrutturato completamente, che si trova nel Rione Incis, in cui sono presenti sia sezioni di scuola dell’infanzia, che classi della scuola primaria e dallo scorso anno, anche corsi di scuola media superiore di I grado.
Ingenti i danni arrecati dalla consistente quantità di pioggia alla struttura: diverse aule allagate e il cedimento di alcuni solai hanno reso necessario l’intervento dei Vigli del fuoco e delle forze dell’ordine che altro non hanno potuto fare che ufficializzare la condizione di temporanea impraticabilità della scuola.
Un’inibizione disposta dai Vigili del fuoco – così come spiegato nella circolare diramata dalla presidenza centrale dell’Istituto – dove si fa riferimento all’”inadeguatezza delle prestazioni della tenuta dell’acqua del pacchetto di impermeabilizzazione, che ha concorso all’allagamento diffuso dell’edificio, con plurimi crolli di pannelli biosolubili componenti la controsoffittatura degli ambienti”. Una situazione che richiede approfondimenti tecnici finalizzati ad appurare la condizione dei pendini di trattenuta del controsoffitto, visibilmente ossidati.
La circolare precisa che il provvedimento di inibizione è stato mosso dal rischio elettrico insorto per la presenza di infiltrazioni lungo le linee elettriche e dall’impossibilità di riorganizzare percorsi protetti alternativi per assicurare agli alunni l’accesso alle aule e ai bagni.
Per ridurre i disagi e garantire il diritto allo studio agli allievi del plesso reso impraticabile, il preside Ciro Scognamiglio non ha potuto fare altro che disporre il trasferimento delle scolaresche presso la sede centrale, in via del Flauto Magico, nel Rione Conocal, organizzando gli orari delle lezioni in doppi turni a patire da domani, mercoledì 8 novembre.
Una soluzione che ha fatto imbestialire i genitori degli alunni del Plesso Madonnelle, per diverse ragioni: alcune madri non sono automunite e lamentano grossi disagi nel condurre i figli a piedi fino al Rione Conocal. Il punto caldo della questione è proprio il contesto: storicamente noto come la roccaforte del clan D’Amico, negli anni è stato teatro di agguati di camorra e di molte attività illecite. Ragion per cui, seppure la presenza della malavita in quella sede si sia sensibilmente ridotta, le madri avanzano paure e perplessità nell’apprendere che quella è l’unica strada da percorrere per permettere ai loro figli di studiare. Molti i genitori che non vivono bene l’idea dei doppi turni, in quanto sostengono che i bambini, durante le ore pomeridiane, andrebbero incontro a un calo d’attenzione, senza tralasciare i problemi che subentrano per conciliare gli impegni scolastici con quelli sportivi, altrettanto importanti per assicurare una crescita sana.
La dirigenza scolastica, dal suo canto, null’altro può fare per tamponare una situazione di emergenza, se non mettere a disposizione degli alunni una struttura più sicura e in grado di garantirgli il diritto all’istruzione.
Quello delle caditoie sature di rifiuti che ostruiscono il corso dell’acqua portando a veri e propri “disastri” quando si verificano temporali di portata analoga a quelli che si stanno verificando in queste ore, è un problema noto e diffuso che penalizza non solo la periferia orientale, ma diverse porzioni della città di Napoli, complice la negligenza con la quale si effettuano le pratiche di spurgo delle stesse caditoie.
Accertato che stiamo documentando la cronaca di una sventata tragedia, è doveroso porsi e porre all’amministrazione una domanda lecita: cosa sarebbe accaduto se quel temporale fosse avvenuto di giorno, mentre i bambini erano in classe?