Una domenica di maggio al mare, in compagnia degli amici e terminata nel peggiore dei modi per una 16enne posillipina, vittima di abusi di gruppo, da parte di tre minorenni che si erano aggregati alla sua comitiva per trascorrere una giornata di relax lungo le rive di Marechiaro. I tre minorenni, dopo aver “attaccato bottone” con qualche battuta e quattro chiacchiere, l’avrebbero condotta in un luogo isolato con il pretesto di offrirle riparo dal caldo, per poi palparla e violentarla, seppure soltanto uno dei tre sia riuscito a consumare un rapporto completo, dopodiché si è dileguato nel nulla.
Una vicenda emersa lo scorso luglio e che destò non solo indignazione, ma anche molte polemiche. La giovane riconobbe i suoi aguzzini su facebook, spulciando tra i contatti degli amici in comune e fornì agli inquirenti i preziosi dati dei quali era venuta in possesso, affinchè le venisse assicurata giustizia per la violenza subita.
Oggi, giovedì 5 ottobre, i tre minorenni che la 16enne aveva riconosciuto su Facebook, sono stati fermati. Il tribunale dei minori ha disposto il fermo dei tre autori della violenza che sono stati condotti in altrettante strutture minorili.
La giovane, dunque, aveva denunciato lo stupro dopo aver riconosciuto i suoi presunti aggressori da Facebook. Una denuncia che le era costata
perfino insulti e minacce da parte degli amici dei tre ragazzi che aveva accusato. La polemica insorta sui social, non si limitò a questo, ma dilagò in molti severi giudizi da parte di chi accusava la giovane della Napoli bene di aver provocato i tre per assecondare qualche desiderio di “trasgressione” e che, dopo, pentitasi di quanto avesse fatto, li aveva denunciati accusandoli di violenza sessuale. Una vicenda che fomentò, senza dubbio, gli animi di coloro che tacciano di “discriminazione” gli abitanti dei quartieri più facoltosi di Napoli, nei confronti dei residenti in periferia.
Moltissimi, di contro, i messaggi di indignazione e condanna nei riguardi del branco di minori e, ancor più, verso i potenziali testimoni di quell’aggressione, consumatasi lungo le rive più quotate del golfo di Napoli, luogo di ritrovo di tantissimi giovani quando il sole inizia a picchiare sul serio. Risulta difficile immaginare che, tra gli affollatissimi scogli di Marechiaro, quella domenica, nessuno si sia reso conto di quanto stesse accadendo a quella ragazzina. Dopo quattro mesi di indagini, gli investigatori hanno raccolto diversi elementi che hanno portato nelle scorse ore ad una svolta decisiva che ha fatto scattare le manette per i tre. Nelle prossime ore, i ragazzi accusati di violenza sessuale ai danni della minorenne, potranno fornire la loro versione dei fatti.