Una piazza di spaccio che non ha eguali nella storia, perché viene meno ad uno dei principi basilari ai quali si ispira la malavita: “il quieto vivere”.
Un tempo, lungo le strade che accoglievano le piazze di spaccio, regnavano “discrezione e silenzio” e “i capi” al vertice del business illecito, redarguivano coloro che, tra pusher e clienti, si rendevano autori di schiamazzi notturni.
Invece, nella palazzina che accoglie la piazza di spaccio più quotata di Ponticelli, a fare baldoria per tutta la notte sono proprio loro, i gestori delle piazze di spaccio di via Angelo Camillo De Meis. Questa la denuncia a cuore a aperto dei residenti in zona e dei commercianti: “cantano, urlano, stereo a palla, fanno un sacco di confusione e non ci permettono di chiudere occhio fino all’alba. Loro dormono di giorno e lavorano di notte, ma la gente perbene, quella che si sveglia all’alba per andare a lavorare, ha il diritto di dormire di notte e siamo stanchi di vivere in questo inferno.”
E’ un coro di voci unanime quello che si innalza dalle abitazioni adiacenti al Rione De Gasperi di Ponticelli e che in seguito alla pubblicazione dell’articolo in cui abbiamo raccontato del pestaggio ai danni di un tossicodipendente da parte degli stessi pusher che poi lo hanno scaricato sulla vicina stazione della circumvesuviana, hanno trovato il coraggio e la forza di dare libero sfogo alla collera che covano dentro da troppo tempo e hanno scelto di denunciare pubblicamente ciò che accade in quella zona.
Testimonianze che sono al vaglio delle forze dell’ordine e che ne valuteranno l’attendibilità, anche se pochi dubbi vi sono in merito: i residenti in zona sono stati in grado di identificare gli autori di pestaggi e schiamazzi e non hanno avuto paura di farlo, dato che, come raccontano, hanno maturato la consapevolezza che “questa gentaglia non merita la loro omertà” e che se volessero “sterminare” tutti i testimoni delle loro malefatte, ben presto scoprirebbero che non dispongono di uomini a sufficienza per farlo, dato che “la gente perbene, quella stanca di assistere alle loro indecenze, è molta di più”.
Sono oltre 200 i messaggi e le segnalazioni giunte alla nostra redazione e che raccontano e documentano la stessa realtà dei fatti: urla e schiamazzi da parte dei pusher che, nel cuore della notte, si fanno fregio e vanto del quantitativo di stupefacente venduto e rivolgono insulti e imprecazioni alle forze dell’ordine che, di giorno, sono impegnate nelle indagini volte a sgominare le suddette piazze di spaccio.
“Il gas”: la chiamano così “la droga potente”, quella che gli sta facendo fare un sacco di soldi e che sta rifocillando, di giorno in giorno, le quotazioni in borsa di quella piazza. Un via vai di auto e motorini che si protrae per tutta la notte, accompagnato dalla “festa” che ogni sera i pusher animano per pompare il loro ego e urlare in faccia a tutti che sono loro i più forti.
Attimi di dilagante delirio d’onnipotenza che si alternano a momenti di cruda ed inaudita violenza: la crudele e inumana capacità di accanirsi contro i deboli professata da quei pusher è l’aspetto che maggiormente indigna e sconcerta i residenti in zona che testimoniano di aver assistito in più circostanze a violenti pestaggi.
“Il caso del ragazzo che avete raccontato non è l’unico: una sera se le diedero di santa ragione per ore.. c’era sangue dappertutto e perfino le donne intervennero a “buttare le mani”. Tutti accaniti contro una giovane che di recente, per quanto ne sappiamo, è stata arrestata. Una ragazza con problemi di droga che è uscita anche in televisione – in riferimento al servizio giornalistico andato in onda nel corso del programma di La7 “Piazzapulita” – che una sera fu picchiata con una violenza spaventosa, sia dagli uomini che dalle donne, perchè non aveva i soldi per pagare la droga. In particolare, quella sera, si accanì su di lei, una signora in carne, dall’aspetto piuttosto volgare, con i capelli biondi ossigenati e le ciglia tatuate, la moglie del capopiazza, perchè, si sappia, le donne, in questa situazione, hanno la stesso grado di coinvolgimento degli uomini, se non maggiore. Per sfuggire alla violenza di quel branco che si era accanito contro di lei, quella ragazza si lanciò dalle inferriate del rione De Gasperi su via De Meis, rischiando di farsi male sul serio. Allertati dalle urla e dagli schiamazzi che sentivamo, io e mia moglie ci affacciammo e nel vedere quello che stava accadendo, decidemmo di allertare il 113 che, però, sul posto non ha inviato nessuno… In almeno altre due circostanze siamo stati costretti a chiamare il 113, sempre per la stessa ragione. E’ straziante sentire quelle urla straziate di dolore, di persone che gridano: “Basta, basta!” e ciò nonostante non abbiamo mai visto intervenire le forze dell’ordine, di sera, per mettere ordine in quest’inferno dominato da veri e propri diavoli, senza cuore nè coscienza.”
Esasperazione e paura: questo lamentano i residenti in via Angelo Camillo De Meis costretti, al calar del sole, a barricarsi in casa, pur di isolarsi da quell’inferno che, tutte le sere, rende la zona invivibile: “ci vergogniamo di invitare amici e parenti a cena e chi ha dei bambini è costretto a tenere le finestre sempre chiuse, nonostante il caldo. Come si fa a spiegargli quello che succede fuori? Come si può pensare di sottoporre dei bambini a un trauma grande come quello di assistere a dei pestaggi così violenti e brutali? Non stiamo esagerando, credeteci, la violenza e l’accanimento che quei mostri riversano sulle persone che loro stessi rovinano, è una cosa che ci sta facendo ammalare: è il volto più crudele della cattiveria umana. Noi possiamo dire di aver visto il diavolo in terra. Alcuni non si mantengono neppure in piedi e li picchiano fino a fargli perdere conoscenza, poi li scaricano sulla stazione della circumvesuviana o da qualche altra parte. E la cosa grave è che anche loro hanno figli e quei bambini assistono a quelle scene, noi dai nostri balconi lo vediamo chiaramente. Dove sono le assistenti sociali? Perché nessuno interviene per ripristinare la normalità? Siamo stanchi di subire questo schifo. Questo quartiere è sempre più degradato e da quando quella maledetta piazza di spaccio ha preso il sopravvento, lo è ancora e sempre di più. Non vi nascondiamo che stiamo cercando casa altrove, perché qui la situazione è diventata invivibile. Qui ci può rimanere solo chi vive nel rispetto delle regole della malavita, la gente perbene è stanca.”
“Lavoro in un call center che si trova al centro direzionale di Napoli – denuncia una ragazza – e tutti i giorni vado a lavorare in circumvesuviana. La sera, quando devo ritornare, prima di scendere dal treno, mi faccio il segno della croce e prego Dio che non mi succeda niente. La stazione della circumvesuviana di Ponticelli, senza biglietteria e sempre più degradata, è un covo di drogati, buttati per terra storditi o che sono alla caccia del “pollo” da spennare. Rubano di tutto: oggetti preziosi, cellulari, soldi, qualcuno perfino i vestiti e le scarpe firmate. Se ti minacciano, anche solo con una siringa già usata, come fai a non consegnargli tutto quello che hai? Poi corrono dai pusher e gli consegnano il materiale rubato per comprarsi la dose. E’ uno schifo. Sono nata e cresciuta in questo quartiere e i miei genitori mi hanno cresciuta ed educata nel rispetto della legge, vado a lavorare tutti i giorni per assicurarmi una vita quanto più autonoma e indipendente possibile e trovo assurdo che devo avere paura di quello che mi può succedere, perchè tutte le sere rischio di imbattermi in qualche spiacevole disavventura.”
Una circostanza confermata a muso duro anche da altri residenti in zona: “Proprio ieri – venerdì 15 settembre – una signora è stata scippata da due individui su un motorino. Nella borsa aveva 100 euro, stava andando a fare la spesa. Per non parlare dei tossici che portano di tutto al capopiazza, dalle cassette di acqua e coca cola alla refurtiva più assurda. Perfino i panni stesi sulle corde rubano. Scippano e rubano di tutto pur di potersi comprare la droga e il capopiazza accetta di tutto, perchè, ovviamente, gli fa comodo, dato che quei soldi finiscono di nuovo nella sua cassa. Credetemi, solo i delinquenti possono accettare di convivere con delle scene così disgustose, noi ci stiamo ammalando. La notte non si dorme e quando si mette la testa fuori dalla finestra si vedono scene orribili. Non ne possiamo più.”