La pizza Margherita è il piatto più famoso, amato e conosciuto al mondo. La vera regina della tavola, sovrana e incontrastata, che da decenni detiene questo prestigioso titolo. Una regina che non invecchia mai, anzi, si rinnova attraverso le rivisitazioni della sua ricetta tradizionale, ad opera di pizzaioli eclettici e pieni di buoni propositi, capaci di fondere innovazione e tradizione, in un armonico equilibrio in cui la costante che vince e convince e il buon gusto, come il giovane Giovanni Prisco.
Giovanni, che insieme a suo fratello Giacomo gestisce la pizzeria Prisco di Boscotrecase, è un pizzaiolo giovane che sta facendo parlare di sè per il nuovo modo di concepire e gustare la pizza, introdotto grazie alla complicità dell’esperienza maturata da Giacomo come barman e che consente ai due fratelli di cimentarsi in autentici percorsi enogastronomici contraddistinti da abbinamenti originali e ben bilanciati, a base di pizze e drink perfettamente abbinati.
Inoltre, il menù della Pizzeria Prisco esibisce ben tre rivisitazioni della “classica” Margherita che possono essere definite un autentico tributo alle eccellenze campane e alle primizie dell’entroterra napoletano.
La “Margherita Vesuvio” che, come suggerisce il nome, è un omaggio al prodotto più rinomato del Vesuvio: il pomodorino del piennolo, particolarmente ricco di zuccheri e sali minerali, nonchè uno dei prodotti più tipici ed antichi dell’agricoltura campana, tanto da essere perfino rappresentato nella scena del tradizionale presepe napoletano.
Beneficia del terreno vulcanico e del sole generoso: si dice che anche il suo colore “ardente” sia opera del vulcano, poiché secondo la leggenda, le sue radici si nutrono della lava stessa del Vesuvio. Questa viene così denominata perché la tecnica di conservazione tradizionale vuole che si formino dei “Piennoli”, cioè pendoli: grappoli interi, raccolti tra luglio e agosto, sistemati su un filo di canapa legato a cerchio, per comporre un unico grande grappolo, conservato sospeso in luoghi asciutti e ventilati. Questo sistema favorisce una lenta maturazione e consente di avere “oro rosso fresco” fino alla primavera seguente all’anno della coltivazione.
La “Sua Eccellenza”: una pizza che riscontra nei filetti di pomodoro San Marzano e nella salsa di pomodorini di Corbara la sua peculiarità.
Prodotto prevalentemente sulle colline di Corbara, nell’agro Nocerino-Sarnese, questo pomodorino rappresenta una delle più significative testimonianze della tradizione rurale locale. Un pomodoro che vanta origini antiche e coltivato in maniera tradizionale, al quale va attribuita una particolare peculiarità: viene irrigato solo dalla pioggia e prodotto nelle zone collinari, dove le elevate escursioni termiche favoriscono il vivo arrossamento e la coltivazione in asciutta conferisce consistenza e sapidità.
La “Margherita Miracolo” pone al centro della scena il pomodoro miracolo di San Gennaro, un autentico inno alla tradizione più conservatrice ed antica del patrimonio culinario e gastronomico partenopeo. La caratteristica di questi pomodori è che, non subendo alcun trattamento, conservano la pelle. I lunghi tempi di maturazione del pomodoro e la poca acqua utilizzata per l’irrigazione negli ultimi 15 giorni fanno si che la polpa si compatti, diventi carnosa e aderisca perfettamente alla buccia. In fase di cottura, la sottile pelle si scioglie amalgamandosi alla polpa e lasciando inalterato il sapore inconfondibile ed eccezionale. Questo pomodoro ha un sapore antico, proprio perchè quasi per “miracolo” è rinato, con un processo che non è più quello industriale bensì legato alle vecchie tradizioni della città di San Gennaro.
Un tris di proposte tanto interessanti, quanto appetitose che vale la pena di “conoscere di persona”!