Maxi-sequestro di sigarette di contrabbando a Ponticelli, durante la tarda mattinata di oggi, 28 agosto.
Mentre gli agenti del Commissariato di Polizia di Ponticelli percorrevano via Angelo Camillo De Meis hanno notato un furgone che alla vista della pattuglia ha invertito il senso di marcia, nel vano tentativo di sventare una perquisizione.
Gli agenti hanno quindi raggiunto e fermato il mezzo e tratto in arresto l’uomo che era alla guida: Giuseppe D’Andrea, 42 anni, con precedenti proprio per reati analoghi e sul cui capo pende nuovamente l’accusa di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, in virtù del fatto che all’interno del furgone la polizia ha rinvenuto 30 scatole di sigarette per un peso complessivo di 300 chili.
Pertanto è scattato il fermo per D’Andrea e il furgone e la merce sono stati sequestrati.
Il business delle “sigarette contraffatte” si rivela sempre più in auge, soprattutto in seguito al rincaro delle sigarette del monopolio di Stato. Così, sugli stand dei venditori di sigarette “parallele”, puntualmente segnalati dalla presenza di un giubbotto catarifrangente in bella mostra, finiscono prodotti dai nomi ignoti ai fumatori di sigarette “ufficiali” e che rappresentano l’ulteriore aspetto deleterio del business illegale, oltre all’evidente raggiro ai danni dello Stato. Si tratta di sigarette prodotte in condizioni igieniche riprovevoli e realizzate con materiale “di fortuna”: segatura, materiale di scarto disciolto e molto altro. Il tabacco è presente in una percentuale minima e trascurabile, per questo motivo costano meno della metà rispetto alle sigarette acquistabili in tabaccheria.
Tuttavia, nell’epoca in cui regnano la precarietà e gli stenti, ci si accontenta di tutto, pur di non rinunciare ad un “bene di lusso” come la sigaretta.