15 vittime, 126 feriti, 17 dei quali in condizioni critiche, 34 nazionalità diverse: questi i numeri, fin qui, correlati all’attentato sulla Rambla, strada-simbolo di Barcellona, poco prima delle 17 di giovedì 17 agosto.
Un attentato rivendicato dallo Stato islamico e che ha provocato oltre 100 feriti, di cui alcuni gravi, nel quale hanno perso la vita anche tre italiani.
Si tratta di Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, comune in provincia di Milano, Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa e Carmen Lopardo, 80enne, originaria di Sasso di Castalda (Potenza), che dagli anni Cinquanta viveva in Argentina.
Il 35enne Bruno Gulotta, responsabile marketing di una ditta di hardware, è morto sotto gli occhi della moglie e dei figli di 1 e 5 anni. La famiglia stava passeggiando sul vialone affollato di turisti. Lei teneva la figlia più piccola, di soli 7 mesi, nel marsupio, lui la precedeva tenendo per mano il piccolo di 5 anni. Quando è spuntato il furgone guidato dal terroristi disseminando panico e paura tra i pedoni, Bruno Gulotta è stato investito in pieno. Martina ha fatto appena in tempo ad afferrare il bambino che il padre teneva per mano e metterlo in salvo.
Luca Russo aveva invece 25 anni, abitava a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, ma era nato a Marostica; lo scorso anno si era laureato in ingegneria a Padova. Il suo ultimo messaggio su Facebook è del giugno scorso e oggi appare profetico: “Nasciamo senza portare nulla, moriamo senza portare via nulla. Ed in mezzo litighiamo per possedere qualcosa”. Il giovane lavorava in una azienda del padovano ed era fidanzato con una ragazza del suo stesso paese, rimasta ferita nell’attentato di Barcellona.
Su Linkedin oltre alla sua laurea in Ingegneria vengono riportate anche alcune esperienze di volontariato fatte a Bassano del Grappa, come quella per la Città della Speranza, fondazione nata per raccogliere fondi per costruire un reparto di oncoematologia pediatrica in ricordo di un bambino del luogo scomparso a causa della leucemia.
Carmen Lopardo, di 80 anni, la terza vittima italiana dell’attentato avvenuto a Barcellona, invece, era nata a Sasso di Castalda – un piccolo paese della provincia di Potenza – il 16 luglio del 193 e da più di 60 residente in Argentina.