• Redazione
  • Contatti
  • AD
  • I’m Napolitan
  • Accedi
domenica, 29 Giugno, 2025
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli

Il nuovo modo di leggere napoli

  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali
Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Cos’è il razzismo? Un pomeriggio al semaforo di via della Villa Romana con Amadù

Luciana Esposito di Luciana Esposito
18 Agosto, 2017
in Fratelli d'Italia, In evidenza
0
Cos’è il razzismo? Un pomeriggio al semaforo di via della Villa Romana con Amadù
Share on FacebookShare on Twitter

gopr4081Amadù e un giovane extracomunitario, giunto in Italia circa 10 anni fa, quando era pressapoco adolescente e, da allora, non vede la sua famiglia.

ADVERTISEMENT

E’ uno dei tanti migranti, giunto in Italia per inseguire un sogno e che si trova a combattere contro gli stenti della miseria, l’unica che ha trovato ad accoglierlo a braccia aperte.

E’ uno dei tanti bisognosi che, ogni lunedì, attende il provvidenziale aiuto degli “Angeli di strada – Villanova” che durante il consueto giro in cui distribuiscono indumenti, pasti e beni di prima necessità, quando giungono alla tappa di Gianturco sanno che Amadù è lì ad aspettarli.

Per il giovane, i volontari dell’associazione umanitaria, gli unici disposti a dargli una mano, rappresentano la sua famiglia italiana: una delle difficoltà più grandi che Amadù riscontra nella vita di sempre, però, confessa che è quella di incontrare persone disposte a fare quattro chiacchiere con lui.

I volontari che, come gli Angeli di strada, sono impegnati in questo genere di iniziative, sono gli unici italiani che trattano Amadù come una persona “normale” e che gli chiedono come sta, se sta lavorando e come gli vanno le cose.

Le chiacchiere, i racconti, le confidenze, Amadù può permettersele solo con i volontari e con i suoi connazionali: per il resto, i dialoghi sono ridotti al minimo indispensabile.

Il giovane ha sempre lavorato, anche se non sempre si è visto corrispondere quanto gli era stato promesso: lavapiatti, facchino, manovale nei tanti hotel che pullulano nella zona di Gianturco, benzinaio, contadino e, quando nessuno è disposto a farlo lavorare, scende in strada a vendere i fazzoletti.

Amadù racconta che d’estate, spesso, andava a lavorare nei campi. Un anno si ritrovò in Puglia a fare il “capo nero“, ovvero, era il responsabile della sua squadra, quindi doveva lavorare e al contempo assicurarsi che gli altri facessero lo stesso. Era una sorta di sindacalista-rappresentante dei lavoratori. Un giorno, scoppiò la rivolta. Una delle donne della sua squadra ebbe da ridire in merito al mancato rispetto degli accordi pattuiti con il datore di lavoro. Quest’ultimo si aspettava che Amadù, per il bene dell’intero gruppo, la mettesse a tacere e, invece, il giovane, si schierò dalla parte della sua connazionale e pretese che il datore di lavoro facesse lo stesso. Non poteva accettare quel sopruso e, allora, lui e i suoi furono costretti a rinunciare al lavoro. Una scelta che il resto del gruppo non accettò di buon grado e identificò in quel “capo nero” il responsabile della disfatta.

Eppure Amadù è uno che fa del bene. Come lui stesso spiega, così come le assoziazioni umanitarie lo aiutano, lui sente di dover fare lo stesso con le persone che versano nella sua stessa condizione. Quando i suoi connazionali giungono a Napoli, lui si prodiga per dargli indicazioni preziose. Gli indica dove andare a lavorare, dove andare a mangiare e a reperire abiti, coperte, dove andare a dormire. Una sorta di guida preziosa che indottrina i migranti e ne velocizza il processo di ambientamento. Tantissimi i suoi connazionali che, come lui stesso racconta, grazie alle sue indicazioni sono riusciti a trovare un posto fisso, mentre lui, paradossalmente, è ancora rimasto nell’oblio della precarietà, dell’incertezza e degli stenti.

Un corso di pizzaiolo iniziato e non terminato, perchè il proprietario dell’albergo in cui lavorava in quel periodo non ha voluto far combaciare i turni di lavoro con le sue esigenze di studente volenteroso di apprendere un mestiere che probabilmente gli avrebbe cambiato la vita.

Trascorrerà tutta l’estate in uno dei tanti distributori di benzina di Gianturco, sobbarcandosi il turno di notte. Fino a qualche tempo fa, quasi tutti i pomeriggi, lavorava ai semafori.

Il giovane chiarisce di essere un “lavoratore autonomo” e di lavorare “per conto suo”, quindi, non è legato alle organizzazioni operanti sul territorio che hanno imbastito un vero e proprio business volto a sfruttare i migranti che lavorano ai semafori per vendere fazzoletti ed accendini o pulire i vetri delle auto.

Nei periodi di magra, quando non ha un lavoro fisso o nei momenti morti, tra un lavoro e l’altro, Amadù fa il pieno di fazzoletti e con il suo apecar giunge al semaforo di via della Villa Romana, strada che inizia a Ponticelli e sfocia a Barra. E’ proprio lì che stanzia Amadù, nei pressi del semaforo collocato a pochi metri di distanza dalla rotatoria che converge in via delle Repubbliche Marinare, strada trafficatissima del quartiere Barra che dista pochi chilometri da Gianturco, la zona in cui vive.

Lì il semaforo diventa rosso su richiesta dei pedoni che hanno esigenza di attraversare la strada a doppia corsia e doppio senso di marcia, quindi è necessario pigiare l’apposito pulsante.

Quando il semaforo è rosso e gli automobilisti rilevano la presenza del giovane, intuiscono che è proprio lui a premere il pulsante per tentare di vendergli i fazzoletti e questo li fa infuriare: insulti, imprecazioni, Amadù subisce di tutto. Perfino minacce, mentre i bambini, suoi grandi amici, premono di proposito quel pulsante e “fanno il tifo per lui” esortandolo ad approfittarne per vendere tanti fazzoletti. Le forze dell’ordine passano da lì e Amadù racconta che non gli creano alcun genere di problema. Non è mai successo che i vigili urbani o la polizia e i carabinieri, passando di lì, gli abbiano sequestrato la merce o abbiano quantomeno accennato a sanzionarlo.

“Perchè sanno che quando vanno via, vado nel supermercato più vicino, ricompro i fazzoletti e mi rimetto a lavorare… Hanno cose più importanti di cui occuparsi, soprattutto in questa zona.”

Dice di essersi abituato al disprezzo e all’indifferenza della gente, quella stessa gente che nel vedere una ragazza bianca dialogare con quel venditore di fazzoletti di colore, ci rivolgono occhiate cariche di indignazione e disappunto. Come se quell’associazione di fatti e persone fosse una perversione, un atto impuro sbattuto in faccia alla regole di buon senso dettate da quella società bigotta che finge emancipazione, ma che, in realtà, ha tanta strada ancora da percorrere per recepire come acquisito il complesso processo dell’integrazione e dell’accettazione del “diverso”.

 

Tags: amadùangeli di strada di villanovacapo nerogianturcointegrazionelavoronapolirazzismosfruttamento dei migrantivia della villa rmana
ADVERTISEMENT
Prec.

18 agosto 2004: 20enne ucciso a Bacoli nel tentativo di sedare una lite tra automobilisti

Succ.

Vuole scoprire se quelli di facebook son “veri amici”: viaggia 5 anni per conoscerli tutti

Può interessarti

Ponticelli, riesplode la faida tra i De Micco e i D’Amico: da che parte si schierano i mariti delle figlie di ‘Tonino fraulella’?
Cronaca

La verità nascosta dietro l’omicidio di Annunziata D’Amico raccontata grazie al supporto di Braccia

28 Giugno, 2025
Una raccolta fondi per realizzare il sogno del piccolo Luigi: tornare a vivere come un bambino
In evidenza

Una raccolta fondi per realizzare il sogno del piccolo Luigi: tornare a vivere come un bambino

28 Giugno, 2025
VIDEO-Ponticelli: il consigliere Sollazzo in affari con i clan e l’assordante silenzio del sindaco Manfredi
Cronaca

Vincenzo Sollazzo: chi è il consigliere della VI Municipalità di Napoli in affari con i clan di Ponticelli

27 Giugno, 2025
Ponticelli, sgomberi nella roccaforte del clan: minacce sui social ai parenti di Braccia
Cronaca

Ponticelli, sgomberi nella roccaforte del clan: minacce sui social ai parenti di Braccia

27 Giugno, 2025
Crolla il solaio in una scuola di Barra: la versione dei testimoni
In evidenza

Ponticelli, solaio franato nella scuola dell’infanzia: la lettera di una mamma

27 Giugno, 2025
Incidente sulla Tangenziale di Napoli: morti due motociclisti
Cronaca

Incidente sulla Tangenziale di Napoli: morti due motociclisti

27 Giugno, 2025
Succ.
Vuole scoprire se quelli di facebook son “veri amici”: viaggia 5 anni per conoscerli tutti

Vuole scoprire se quelli di facebook son "veri amici": viaggia 5 anni per conoscerli tutti

Please login to join discussion

Ultimi Articoli

Investire sul web: Come scegliere la piattaforma

Imparare a investire consapevolmente: un’ampia panoramica sui fondi comuni di investimento 

di Redazione Napolitan
29 Giugno, 2025
0

In Italia si sta diffondendo una maggiore cultura finanziaria rispetto agli anni passati e l'attenzione si sta concentrando in particolare...

Ponticelli, riesplode la faida tra i De Micco e i D’Amico: da che parte si schierano i mariti delle figlie di ‘Tonino fraulella’?

La verità nascosta dietro l’omicidio di Annunziata D’Amico raccontata grazie al supporto di Braccia

di Luciana Esposito
28 Giugno, 2025
0

Esattamente un anno fa, a distanza di otto anni e otto mesi dall'agguato mortale costato la vita ad Annunziata D'Amico,...

Una raccolta fondi per realizzare il sogno del piccolo Luigi: tornare a vivere come un bambino

Una raccolta fondi per realizzare il sogno del piccolo Luigi: tornare a vivere come un bambino

di Redazione Napolitan
28 Giugno, 2025
0

Di fronte a certe storie, non si può restare indifferenti. Quella di Luigi Volonnino, un bimbo di appena 5 anni...

Castel Volturno in lutto: muore a 16 anni Luigi Petrella, investito da un’auto pirata a Mondragone

Castel Volturno in lutto: muore a 16 anni Luigi Petrella, investito da un’auto pirata a Mondragone

di Redazione Napolitan
28 Giugno, 2025
0

Un dolore che spezza il cuore, una ferita che sconvolge un'intera comunità: la famiglia Petrella piange la tragica scomparsa del...

Facebook Twitter Youtube
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy and Cookie Policy
  • AD
Napolitan è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Nola n.° 9 del 23/12/2014. Iscrizione al Registro degli Operatori per la Comunicazione n. 24695

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Bentornato!

Accedi al tuo account

Hai dimenticato la password?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o email per recuperare la password

Accedi
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • News
  • Cronaca
  • Arte & Spettacolo
  • Musica
  • Napolitan by Night
  • Non solo hobby
  • Foto
  • Da Sud a Sud
  • Fratelli d’Italia
  • Fenomeni Virali

© 2022 Napolitan.it | Tutti i diritti riservati

Vuoi sbloccare questo post?
Contenuti da sbloccare rimanenti. : 0
Sei sicuro che vuoi cancellare questo abbonamento?