Non chiamatelo eroe. E’ solo una persona perbene che ha dimostrato all’Italia intera quanto è difficile vivere da persona perbene nelle realtà in cui lo Stato molla la presa sul territorio.
Ciro Scarciello, salumiere che con orgoglio per 40 anni ha onorato la tradizione di famiglia che vantava negli anni d’oro, ben 14 punti vendita in tutta Napoli – Capri compresa – lo scorso sabato 29 luglio ha abbassato definitivamente la saracinesca della salumeria di Via della Maddalena sulla quale, dallo scorso gennaio, si sono accesi i riflettori mediatici.
All’indomani della spedizione punitiva, eseguita a suon di spari dai gregari della camorra, inviati tra le bancarelle di uno dei mercati più caotici della città, rivolta a un gruppo di venditori ambulanti extracomunitari che si erano rifiutati di pagare il pizzo e nella quale rimase coinvolta anche una bambina di 10 anni, ferita ad un piede da un proiettile vagante, il salumiere Scarciello, ai microfoni di “Chi l’ha visto?” denunciò la situazione di degrado ed abbandono totale in cui versa il quartiere che vive e che ama, da oltre 40 anni. Come lui stesso ha sempre ribadito: “si è comportato come un cittadino normale che ha raccontato la verità dei fatti”, eppure, il suo atto di coraggio non è all’ordine del giorno, meno che mai le istituzioni hanno saputo apprezzarlo e ripagarlo come avrebbe meritato.
Con grande lealtà, Scarciello ha spiegato che la sua scelta di andare via dal luogo in cui ha lavorato e battagliato per 40 anni era pregressa al calderone insorto in seguito a quell’intervista e che è dettata da ragioni di carattere familiare. Tuttavia, in questi mesi, attraverso l’eco mediatica insorta intorno alla sua figura, il salumiere della Duchesca ha sperato che potesse nascere almeno quel barlume di speranza dal quale intravedere uno spiraglio di cambiamento/miglioramento. Lo scorso sabato 29 luglio, prima di abbassare per l’ultima volta la saracinesca della sua salumeria, affiancato da Luigi Leonardi e Don Maurizio Patriciello, Ciro ha improvvisato una conferenza stampa per i giornalisti e i pochi curiosi presenti, nel corso della quale ha spiegato le sue ragioni e ha riassunto quanto accaduto dal giorno dell’intervista rilasciata ai microfoni di Raitre fino ad oggi e, soprattutto, ha reso note le promesse, i progetti che l’amministrazione, nella persona del sindaco de Magistris, gli aveva prospettato per avviare la riqualifica della zona della Maddalena.
Impegni mai mantenuti e questo concorre a gettare un ulteriore velo di tristezza sulla saracinesca di Scarciello, una delle tante che va ad addizionarsi alla moria di attività commerciali e negozi fantasma che pullulano nella zona della Duchesca. Questo il segnale più allarmante e che consegna un quadro sconfortante per le generazioni che oggi si affacciano al mondo del lavoro e prendono atto del fatto che un salumiere che esiste e resiste in quella zona da 40 anni, per diverse ragioni, si vede costretto ad uscire di scena.
L’esempio, la sincerità e il viscerale attaccamento alle radici di questa terra palesati in questi mesi dal salumiere Scarciello ci hanno insegnato tanto, anche di questa terra che, è proprio vero, non si smette mai di scoprire e non si può mai dire di conoscere abbastanza.
L’assenza delle istituzioni, anche nel giorno in cui, forse, avrebbe avuto perfino più senso testimoniare sul campo la tanto millantata presenza sul territorio, alla quale ha fatto eco quella degli abitanti del posto è l’aspetto che maggiormente desta allarmismo e sconforto.
Un quartiere in cui il commercio sta morendo nel silenzio-assenso delle istituzioni e nell’indifferenza dei cittadini: Scarciello ci ha insegnato quanto è alto il prezzo da pagare per una persona perbene che si ostina a voler vivere da persona perbene in un contesto in cui lo Stato ha scelto di cedere il passo all’illegalità.