Il triste ed inesorabile epilogo è giunto, seppure il mondo intero ha sperato, fino alla fine.
Il piccolo Charlie ha smesso di vivere.
“L’ospedale di Great Ormond Street ci ha negato l’ultimo desiderio”, quello di decidere dove far morire il figlio. Lo avevano dichiarato i genitori, dopo che nelle re precedenti un giudice britannico aveva disposto il trasferimento in un hospice dove sarebbero stati staccati i sistemi per tenerlo in vita. Il bambino aveva 11 mesi ed era affetto da una rara patologia, depressione del Dna mitocondriale.
Il caso ha diviso aspramente i genitori del bambino e i medici, suscitando numerose reazioni internazionali.
A tenere vivo il bambino è stato un sistema di ventilazione. Era scaduto alle 12 di venerdì 28 luglio il tempo concesso dal giudice ai genitori di Charlie per la scelta di una clinica per malati terminali dove assistere il piccolo nelle ultime ore di vita.
Il piccolo Charlie è morto. “Il nostro splendido bambino se n’è andato”: questo il lapidario annuncio dato dai genitori di Charlie Gard, il bambino britannico malato terminale che ha sollevato un dibattito mondiale. E Papa Francesco in un tweet commenta: “Affido al Padre il piccolo Charlie e prego per i genitori e le persone che gli hanno voluto bene”. La premier britannica Theresa May si è detta “profondamente rattristata” per la morte di Charlie Gard, aggiungendo che “i suoi pensieri e le sue preghiere vanno ai genitori di Charlie”.
La morte del piccolo Charlie, di soli 11 mesi, era di fatto annunciata dopo che ieri l’Alta Corte di Londra ha ordinato che fosse trasferito dall’ospedale ad un hospice, dove non avrebbe più avuto il respiratore a tenerlo in vita. La decisione è stata presa perchè Connie Yates e Chris Gard, che chiedevano che morisse a casa, non sono riusciti a raggiungere un accordo con il Great Ormond Street Hospital, che chiedeva di continuare ad assisterlo negli ultimi giorni con i macchinari appropriati nelle sue strutture. “Il nostro splendido bambino se n’è andato. Siamo veramente orgogliosi di Charlie”, ha detto la madre Connie, chiudendo una battaglia legale durata mesi che ha diviso l’opinione pubblica e coinvolto anche figure di peso come Papa Francesco e Donald Trump.